Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale .bèro potuto essere invasi da un accesso di pazzia nazionalista ed allearsi coi tedeschi per conquistare Trieste e l'Istria, mentre i tedeschi avrebbero riconquistato il Trentino e magari sarebbero arrivati a Venezia. Oppure gli jugoslavi avrebbero potuto essere travolti da un accesso di follia imperiali– sta, abbandonare la Slovenia, la Venezia Giulia e la Croazia ai tedeschi e magiari, e andarsene a cercare avventure in Albania, verso Salonicco e ver– so Costantinopoli. Tutto è possibile nel mondo dei militari, dei diplomati– ci, dei politicanti, dei giornalisti e dei professori. Ma l'uomo di buon sen– so prende in considerazione solamente le soluzioni probabili e sa che so– luzioni perfette n~n esistono. Egli bilancia il pro e il contro delle varie so– luzioni, ringrazia il cielo se tra esse ce n'è una sola che è nello stesso tem– po la meno imperfetta e la piu probabile, l'adotta in mancanza di meglio risolutamente, e cerca di sviluppare piu che sia possibile i vantaggi e atte– nuarne i difetti e i pericoli. La soluzione jugoslava del problema adriatico rappresentava per l'Italia il massimo dei vantaggi e il minimo dei peri– coli. Ad attenuare questi pericoli avrebbero dovuto provvedere i govern,anti italiani, assicurando un equo trattamento alla popolazione slava incorpora– ta nella. Venezia Giulia, e sgombrando dallo spirito degli jugoslavi ogni sospetto di sentimenti ostili. Sonnino non credette mai alla fattibilità di una politica di questo ge-· nere, non solo perché non vi volevano credere gli agenti degli armatori trie– stini e i nazionalisti slavofobi dei territori italo-slavi che lo consigliavano, ma anche perché prendeva sul serio lo spettro del pan-slavismo. La Serbia, secondo lui, era l'avanguardia del movimento panslavo nell'Adriatico. Que– sto movimento minacciava anche i tedeschi nell'Europa centrale. Quin– di un'àzione comune fra tedeschi e slavi era impossibile. Quandi un'al– leanza fra l'Austria diminuita e la Serbia ingrandita non era da teme– re. Quindi l'alleanza di domani, non era fra tedeschi e slavi contro l'Ita- lia, ma fra tédeschi e italiani contro gli slavi. · Qui tocchiamo' un altro fra i nodi vitali del sistema diplòmatico son– niniano. Questo si può rassomigliare ad una ellissi, in cui uno dei fuochi era occupato da un'Austria diminuita ma non smembrata, e l'altro da una Germania non vincitrice ma non vinta e disposta a fare il gioco della poli- .. litica sonniniana. 547 BibliotecaGino Bianco

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