Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza fusion ... A Milan et à Monza il n'y a eu que ce que je vous ai dit. De bonnes, franches et loyales explications; mais pas de traité, dont d'ailleurs il n'y avait aucune nécessité. Queste "spiegazioni franche e leali" sugli scopi pacifici della Triplice, .se non consistettero precisamente nel rivelare al ministro russo i testi dei trattati - accusa, che Di Rudinf smentiva ancora una volta energicamente nell'intervista - devono avere consistito per lo meno nello spiegare il conte– nuto dei fatti, che legavano le potenze alleate. E dall'assicurazione che per quanto riguardava la penisola balcanica, Austria e Italia non desideravano che lo statu quo, come rispetto alla Francia la Germania e l'Italia non erano impegnate che a difendersi a vicenda contro una guerra aggressiva, da queste spiegazioni deve essere nato il sollievo di cui il marchese Di Rudin1 si compiaceva nell'intervista. Ma non ci fu proprio niente altro? Un'informazione, che re Umberto dette al barone Blanc, e da costui sembra sia passata a Crispi, il quale ne avrebbe preso nota nei suoi Diari dai quali la notizia sembra essere passata nel volume del Palamenghi-Crispi, Questioni internazionali, P..• 160, ci induce a ritenere che le rivelazioni fatte da Bismarck nel 1896 avessero una base di realtà. Si discorse - cosf parla dell'intervista fra Rudinf: e Giers il Palamenghi-Crispi - della situazione politica europea e della necessità di adoprarsi al mantenimento della pa– ce. Il re avrebbe detto al barone Blanc, che si sarebbe convenuto in quell'incontro l' inter– vento della Russia in nostro favore, ove mai avvenisse un casus fcederis. Queste parole non si possono interpretare ragionevolmente che in un modo solo: nel caso che le relazioni fra Italia e Francia fossero diventate cosf tese da rendere imminente un pericolo di guerra, la Russia sarebbe interve– nuta presso la Francia per condurla a una politica piu pacifica. In compenso - come hanno rivelato nel 1896 gli organi bismarckiani - l'Italia deve essersi impegnata a secondare la Russia nella politica medi– terranea e orientale ma quest'impegno deve essere stato subordz'nato alla condz'zione che la Russia lavorasse anch'essa a mantenere quello statu quo che era z"lfine dell'accordo italo-austriaco. E ciò spiega perché Bismarck ab– bia detto che lo scambio di vedute fra Italia e Russia non era affatto in op– posizione con gl'impegni della Triplice, e perché l'intervista tra Giers e Rudin1 sia stata accolta senza proteste tanto in Austria quanto in Ger– mania.29 Le cose, insomma, devono essere andate nel modo seguente. Caduto nel 1890 per volontà di Guglielmo II e di Caprivi il trattato segreto di contro– assicurazione russo-germanico del 1887, che garentiva alla Russia la neutra– lità tedesca nel caso che l'Austria promuovesse una guerra d'aggressione, e alla Germania la neutralità russa nel caso che la guerra d'aggressione fosse provocata dalla Francia; rinnovata la Triplice nel maggio 1891; - il go- 29 CmALA, La Triplice e la Duplice, pp. 584-89-92. 27 BibliotecaGino Bianco

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