Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera del 'Italia dal 1871 al 1915 ·carsi con la Francia deviandola verso Tunisi. L'imperatore Guglielmo I diceva che Bismarck era come il giocoliere a cavallo, che manda per aria cinque palle, e le riprende sempre tutte. In questo giuoco complicato e mutevole, Bismarck non intendeva sacrificare ad un'alleanza con l'Italia né la sua intimità con il governo di Vienna, né le sue speranze di intendersi con la Russia e con la Francia. Invece, il governo italiano, 1 offrendo al governo tedesco la sua alleanza per il caso di una guerra di rivincita promossa dalla Francia, doman_dava in compenso che la Germania impedisse alla Francia di occupare Tunisi. Offriva all'Austria la propria amicizia per il caso di una guarra ·con la Russia, ma in compenso, aspirava sempre ad una rettifica della frontiera nc1-zionale.Veleva contrattare il prezzo dell'alleanza. Invece, Bismarck esigeva una resa a discrezione. E siccome l'Italia era lenta ad arrendersi, egli si scandalizzava, e la rimproverava di fare la politica dello sciacallo. D·eprezzava la merce, perché la voleva comprare. Perciò accoglieva assai freddamente le offerte italiane. Invitava il governo italiano ad intendersi prima con l'Austria: "la. via per Berlino," diceva, "passa per Vienna." Nello stesso tempo eccitava il conte Kalnoky succeduto ad Andrassy nel Ministero degli esteri austro-ungarico, ad assu– mere un atteggiamento minaccioso verso l'Italia: opponesse alle pretese italiane le pretese del papa per. la restituzione del dominio temporale, e una domanda di migliori frontiere strategiche per l'Austria. E in Germania scatenava una campagna di stampa per la restaurazione del domiD:io tem– porale. E completava la manovra, eccitando il governo francese ad "andare avanti a Tunisi senza badare agli italiani." Cosi'. le prime offerte del governo italiano per un'alleanza con gli im– peri centrali ebbero questo risultato: che i governanti francesi, non appena seppero che l'Italia trattava per un'alleanza con la Germania e l'Austria, subito pensarono che non vi fosse tempo da perdere. E nell'aprile e maggio del 1881, occuparono Tunisi, dichiarandola protettorato francese. "Il prin– cipe di Bismarck," scriveva l'ambasciatore inglese a Berlino nel maggio, "è di ottimo umore, perché i francesi sono caduti nella trappola di Tunisi." Bismarck dev'essere stato anche piu di buon umore nel giugno succes– sivo, quando il nuovo czar, Alessandro III, concluse un trattato con la Germania e con l'Austria, nel quale i tre sovrani si promettevano per tre anni neutralità reciproca e benevola. per il caso che uno di essi avesse guerra con un'altra Potenza. Per tre anni Bismarck era sicuro contro il pericolo di un'alleanza fra la Russia e fa Francia. Quindi poteva dimostrarsi sempre piu indifferente e sprezzante verso il governo italiano che elemosinava la buona volontà della Germania. In Italia, invece, dopo che la Francia occupò Tunisi, divenne generale il desiderio di un'alleanza con la Germania ad ogni costo. Solamente gli irredentisti estremi erano contrari, perché non volevano saperne dell'alleanza con l'Austria, come condizione pregiudiziale all'alleanza con la Germania. La grande maggioranza del paese voleva far pagare alla Francia la impresa 313 BibliotecaGino Bianco

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