Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica ester.adell'Italia dal 1871 al 1915 base di riordinamenti territoriali, - quelle stesse necessità impedivano cfm;verno italiano di abbandonare lo stesso principio. Perché la nuova Italia a g sorta dalla fede nel diritto di nazionalità; e in questo diritto solamente, er\ava la sua base morale. Il governo italiano poteva deplorare, e magari trO f · · · ' b 1 d I . . 1 primere le mani estaz10m p1u tur o ente e sentimento naz1ona e, come ~~opportune e pericolose. Non poteva ripudiar questo sentimento, proprio. ~entre era obbligato ad invocarlo ogni giorno contro i sovrani spossessati e contro il papa. Meno che mai poteva rinunziare esplicitamente ad ogni rivendicazione nazionale per tutta l'eternità. Perciò i rapporti fra i due governi erano sempre adombrati da un senso di inquietudine, dovuto alla mancanza di sincera reciproca fiducia. Questa diffidenza invincibile fu sempre il caput mortuum, il cancro roditore delle relazioni italo-austriache. Questa antitesi permanente, malgrado tutti gli sforzi personali dei governanti, condannava i due governi a una lotta per la vita: lotta, che, se poteva rimanere latente, non poteva essere mai eli– minata del tutto. 6. La questione balcanica Abbiamo detto che l'accentuazione del movimento irredentista, si deve collegare con la nuova attitudine assunta a cominciare dall'estate del 1873, dal governo austriaco nelle questioni balcaniche per effetto della intesa con la Russia. Robilant raccoglieva con molta attenzione i sintomi di questo nuovo orientamento: ancora incerti nell'estate del 1873, 46 chiari e sicuri, oramai, sulla fine del gennaio 1874. Da quell'epoca 47 o poco prima scriveva il 23 gennaio 1874 - il Gabinetto di Vienna mutò affatto la sua politica tradizionale riguardo agli Stati vassalli della Porta. Inv.ece dell'ostilità sempre dimostrata, si diede loro in ogni circostanza appoggio, di sim– patia almeno ... Simil fatto, non potendo se non render piu prossimo il giorno della caduta dell'impero turco sul continente europeo, è evidentemente di natura da riuscire anzi che no gradito alla Russia. . Pochi giorni dopo, sui primi di febbraio, Francesco Giuseppe andava, m compagnia di Andrassy a Pietroburgo: qui si cominciava a parlare della Bosnia, come il territorio riservato alla influenza del governo di Vienna. 48 Robilant ignorava questo retroscena, ma il 4 marzo notava: b . Ognun? _si prepara, giunto il momento, a cavare, dalle risultanti rovine, il maggior d?ttmo possibile... In quanto a noi, ci conviene stare molto attenti, per non esser presi ~ sorpresa; e giunto il momento, trovarci in posizione da cavar dagli eventi quel profitto, e e Parrà Piu conveniente, e che ragionevolmente potremo sperar di ottenere. : R~bilant a Visconti-Venosta, 24 giugno, ... luglio, 22 luglio, 17 agosto 1873. 48 i 1 ugno del 1873. L'intesa austro-russa è del 25 maggio 1873. ERTHEIMER, Graf Julius Andrassy, II, 259. 165 BibliotecaGino Bianco

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