Finis Austriae? 1 Il Maranelli reputa estremamente difficile la esclusione dell'Impero austroungarico dall'Adriatico: tanto varrebbe - egli pensa, non a torto - distruggerlo del tutto o quasi del tutto. E certo la demolizione dell'Austria-Ungheria sarebbe un avvenimento cosI grave, ed era cos1impreveduto fino a pochi mesi or sono, che confessiamo di averne dubitato a lungo anche noi. Ma neanche il cataclisma attuale era preveduto; e in fatto di gravità, oramai, non c'è piu nulla che possa meravigliarci. Quando, poi, si osservino spregiudicatamente le forze dei contendenti e le possibili soluzioni del conflitto, si deve con.chiudere che la demolizionie dell'Austria è la sola garanzia che la Triplice Intesa, in caso di vittoria, possa assumere contro una ripresa offensiva della Germania. Nel blocco austro-ungarico, c'è una parte, l'impero tedesco, contro cui non si vede, neanche nel caso della piu inaudita vittoria, che cosa j governi della Triplice Intesa potrebbero fare per, come si dice, "schiacciarlo," "annientarlo," "ridurlo all'impotenza." Anche ammesso che la Germania perdesse la intera flotta, e dovesse cedere la Alsazia-Lorena alla Francia, lo Schleswig alla Danimarca, la Posnania al futuro regno di Polonia; anche ammesso che il canale di Kiel fosse messo sotto il controllo inglese; non per questo la Germania sarebbe " schiacciata," non per questo finirebbe di essere un grande, formidabile stato. La Germania continuerebbe sempre ad avere la popolazione che ha oggi: nessuno penserebbe né ad ucciderne tutti gli uomini, né ad isterilirne tutte le dobne. Le terre, le miniere, le strade, i fiumi, le ferrovie continuerebbero ad essere quelle che sono oggi: nessuno penserebbe di farle sparire. L'abitudine al lavoro e alla disciplina, l'altissimo livello di coltura, la convinzione di avere ragione, la volontà di rimanere uniti, nessuna di queste qualità potrebbe essere dissipata da una disfatta militare, per quanto disastrosa. Piu volte nei mesi trascorsi, a francesi ed inglesi trasportati dall'eccitazione del momento ad esclamare che bisogna " schiacciare per sempre " la Germania, noi abbiamo domandato in che modo penserebbero di raggiungere questo scopo. Nessuno è mai riuscito a trovare una risposta, di cui egli stesso potesse essere soddisfatto. Volete ~trappare alla Germania - abbiamo domandato - qualche provincia tedesca, annettendola alla Francia, al Belgio, alla Danimarca, alla Russia? - ·I piu ragionevoli ammettevano che i paesi conquistatori non avrebbero cosI conquistato che difficoltà interne gravissime. I piu esaltati afferma1 Ad un articolo di Carlo Maranelli, Il froblema dell'Adriatico, Salvemini fece seguire questo, pubblicato ne "L'Unità," a. IV, n° 1 , 12 marzo 1915, p. 644. Riprodotto in G. SALVEMINI, Dal Patto di Londra alla pace di Roma, Torino, Gobetti, 1925, pp. 1-8. [N.d.C.] 491 Biblioteca Gino Bianco
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