Problema adriatico e problema mediterraneo Triplice Intesa contro l'Austria e la Germania possa avvenire senza una precedente intesa anche coloniale. In caso di vittoria della Triplice Intesa, vi sarebbe, a spese dell'Austria e della Turchia, panno piu che sufficiente per conquiste, sfere d'influenze, scambi di territorii e operazioni simili per tutti. E l'Italia sarà anch'essa purtroppo del bel numero una. E questo, secondo noi, è un punto nero della situazione attuale. Perché non mai come in questo momento noi siamo stati convinti che in questo periodo del suo sviluppo nazionale, l'Italia non solo non ha bisogno di colonie di diretto dominio, ma dal possesso di siffatte colonie sarebbe danneggiata e distratta da quelli che sono i compiti veri della sua vita nazionale: la riorganizzazione interna e la cura della emigrazione. L'Italia è un paese povero di capitali e scarso di capacità organizzatrici. La nostra borghesia non è riuscita in molte regioni del nostro paese né a creare una vita economica moderna, né ad impiantare un ordinamento amministrativo decente. E dove il progresso economico si è manifestato intenso, esso è dovuto in parte alla immigrazione del capitale e delle capacità tecniche straniere, in parte ai privilegi protezionisti le cui spese sono fatte dalle classi e dalle regioni piu misere. E la scarsezza di capitale, estero e nazionale, aumenterà enormemente e si perpetuerà per parecchi anni, grazie alle distruzioni della presente guerra. In queste condizioni, acquistando colonie di diretto dominio, il nostro paese commette lo stesso errore di un padre di famiglia che possieda una discreta estensione di terre mal coltivate e sia fornito di capitali assai limitati, e invece di impiegare i capitali per migliorare a poco a poco la proprietà ed aumentarne il reddito, li impieghi a comprare altre terre di piu scarsa produttività, rimanendo cos1privo finanche delle anticipazioni necessarie per fare le colt;i.vazionie pagare le tasse. Tutto ciò che noi abbiamo speso finora per l'Eritrea e per la Libia, non ha servito ad altro che ad estenuare l'economia, di per sé debole, della madre patria, e a rendere sempre piu difficile e piu lenta l'organizzazione in Italia dei servizi necessari alla vita della nazione: mentre la mancanza di éapitali privati e le perverse abitudini della nostra burocrazia rendevano, anche nelle colonie, difficile quello sviluppo economico che non sarebbe forse loro mancato, se fossero state amministrate da nazioni piu ricche e piu capaci della nostra. Né si dica che una nazione deve saper provvedere anche al piu lontano avvenire, sacrificandosi oggi per assicurare le colonie alle generazioni venture, che ne avranno probabilmente bisogno. È assurdo fare la politica estera a centinai~ d'anni di distanza. Quel che sarà l'equilibrio delle forze economiche e politiche in Europa fra trent'anni, nessuno di noi può prevedere. Quelli che oggi sono forti, domani forse saranno deboli. La Francia, che una volta aveva occupato il Congo senza ostacoli, ha dovuto cederlo senza guerra alla Germania nel 1911,e probabilmente se lo riprenderà ora. La politica coloniale è un ballo continuo, in cui c'è sempre modo di entrare, a condizioni di aver • 479 Biblioteca Gino Bianco
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