Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

La so!idità della potenza germanica chezza nazionale, per la quale non è forse da escludere la cifra totale di 380-400miliardi di lire, che la collocherebbero al primo posto fra le nazioni europee, sebbene Francia e Inghilterra la superino sempre per la ricchezza individuale. Ma questa ricchezza colossale dev'essere ridotta in proporzione piu modesta quando si tenga conto dell'enorme debito ipotecario, che grava per piu di 20 miliardi sulle terre, e per una somma anche maggiore sui fabbricati, i quali nel vertiginoso rinnovamento edilizio di tutte le città germaniche si son costituiti quasi esclusivamente col credito; e quando si consideri che una buona parte del reddito è costituito dai profitti industriali, che troppo spesso vengono sopravvalutati per allettare il capitale coi larghi dividendi. Questa necessità quasi imperiosa di ingrandire e di moltiplicare gli impianti industriali in misura sproporzionata ai capitali disponibili, costituisce una causa di grave debolezza delle società industriali germaniche, che han per lo piu riserve del tutto insufficienti e devono continuamente ricorrere alle banche. Il credito mobiliare ha assunto in Germania proporzioni impressionanti: le sole anticipazioni .su titoli da 427 milioni di marchi, nel 1891, erano salite, nel 1910, a 2 miliardi 528 milioni. Cos1 in tutto il movimento bancario si lamenta un eccesso di immobilizzazione, e la Germania poté essere definita: "Un pays colossalement riche et qui n'a pas le sou." Quest'enorme ingranaggio bancario-industriale ha bisogno, per restare in piedi, di seguitare _asvilupparsi indefìnitivamente: un arresto di sviluppo segnerebbe l'inizio di una crisi rovinosa. Per questo bisogna che le fabbriche aumentino continuamente la loro produzione e che si conquistino un mercato sempre piu vasto. Nella conquista del mercato mondiale gli industriali e i commercianti tedeschi si son dimostrati maestri e si son meritati l'ammirazione universale; ma la rapidità stessa della conquista costituisce oggi una minaccia per il suo ulteriore sviluppo, indispensabile per la prosperità e per l'esistenza stessa dell'industria nazionale e delle banche che l'han iniziata. Il basso livello dei prezzi, coi quali i tedeschi han potuto vincere la concorrenza inglese e francese, è ora minacciato dall'elevarsi del costo di produzione per il troppo largo uso del credito, per l'eccessivo numero delle leggi sociali e per l'aumento dei salari. D'altra parte la Germania non può rinunciare all'aumento continuo delle sue esportazioni industriali, anche per l'insufficienza della sua produzione agricola, la quale, nonostante la protezione altissima concessa agli agrari, non basta ormai che ai bisogni di tre quinti soltanto della popolazione tedesca. La continuità quindi e l'incremento dell'esportazione sono per la Germania una questione di vita o di morte; e poiché il sistema protettivo e dei premi comincia a sembrar troppo costoso, poiché si teme che Inghilterra e . Francia possano chiudere i loro mercati coloniali ai prodotti germanici, si diffonde cos1 in tutto il mondo della produzione e del commercio tedesco la leggenda dell'anello di ferro con cui si vuol chiudere il loro paese e im475 BibliotecaGino Bianco

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