Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 ste incolte che avrebbero potuto essere rese fruttifere, se le spese utili alla Germania non avessero distrutta tanta parte del nostro capitale? Quante fabbriche hanno mancato di nascere? E, se nel 1882, una guerra fosse stata possibile, e ci avesse risparmiato tanti danni e tante vergogne, questa guerra non sarebbe stata preferibile alla pace? Questa guerra nel 1882 non era possibile. L'Italia doveva entrare nella Triplice Alleanza, e a quelle condizioni, per evitare mali maggiori. E la pace, che abbiamo sofferta per tanti anni, era sempre il meno peggio che ci poteva toccare. E cosi sia. Ma dal 1883 al 1915 qualcosa si è mutato nel mondo, se non per merito nostro, a nostro vantaggio. L'amicizia anglo-germanica è finita; la potenza austriaca barcolla da ogni parte. Liberiamoci oggi dalla servit{1passata. Se non ci liberiamo oggi, non saremo liberi piu. La. solidità della potenza germanica 1 In uno splendido articolo, denso di dottrina e vibrante di passione (Ri- _f orma Sociale, nov.-dic. 1914), Giuseppe Prato tenta di mettere in luce le screpolature del granito tedesco, quegli indici cioè i quali, in mezzo allo spettacolo meraviglioso di forza, di disciplina, di preparazione e di concordia nazionale, posson lasciare intravedere l'inizio o la minaccia di una decadenza non solo materiale, ma anche psicologi~a della nazione germanica. Della parte politica dell'articolo, dove si esaminano le ragioni, per cui la causa della Germania è oggi impopolare fra tutti i popoli neutri, e il suo trionfo dovrebbe considerarsi come una minaccia gravissima al libero sviluppo delle energie nazionali, non ci occuperemo, non perch'essa non sia un'analisi acuta e brillante dello spirito imperialistico, prepotente e disciplinatore, dominante in Germania, ma perché la psicologia collettiva di un popolo è sempre un argomento assai discutibile in cui ognuno porta il peso delle proprie simpatie e convinzioni politiche e sociali. D'indole invece pienamente scientifica è la prima parte dell'articolo, in cui si studia la situazione economica della Germania alla vigilia della guerra, i punti oscuri ch'essa presentava e le conseguenze che ne posson derivare. Il Prato riconosce gli enormi progressi fatti dalla Germania nell'ultimo ventennio in tutti i campi della vita; ammette l'aumento rapidissimo della rie1 Pubblicato in "L'Unità," a. IV, n° 6, 5 febbraio 1915. [N.d.C.] 474 BibliotecaGino Bianco

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