•• Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 nia meridionale. Ma anche ammesso che questa rosa non presenti per not nessuna spina che ne diminuisca assai il pregio - le bocche di Cattaro, per esempio, liberate dalla minaccia del Lovcen dopo la sottomissione del Montenegro, e sostenute sempre da Pola, annullerebbero ogni valore di Valona, - chi non vede che questo compenso non diminuirebbe in nulla la schiacciante superiorità terrestre che verrebbe a conquistare l'Austria? In queste condizioni, a che ci servirebbero, di grazia, la Corsica e l'Africa settentrionale? In che cosa aumenterebbero esse le nostre capacità economiche e finanziarie? In che cosa ci rafforzerebbero militarmente, verso l'oriente, di fronte alla ingigantita pressione austriaca? Non sarebbe questo il principio di un nuovo penoso e lungo periodo di sudditanza, in cui ci occorrerebbe essere dell'Austria, come fra il 1882 e il 1902, o alleati o nemici: alleati . trascurati, o nemici impotenti? Da che è scoppiata la guerra fra Duplice austro-tedesca e Triplice Intesa, l'Italia è divenuta la beniamina di tutto il mondo: non ci sono carezze e profferte, che ci sieno risparmiate di qua e di là. Questo non dipende da nessuna improvvisa tenerezza, che sia nata nel cuore degli uni o degli altri. Dipende dal fatto che le forze dei contendenti si equilibrano. E magari questa situazione di equilibrio potesse durare eternamente, anche dopo la guerra! M.a questo nessuno può né pretenderlo né sperarlo. Quel che possiamo desiderare, nell'interesse della nostra futura libertà d'azione, è che nessuna delle due parti acquisti una cosi strabocchevole superiorità sull'altra da potere obbligare anche noi ad entrare nella sua sfera d'influenza come stato vassallo. È bene che non ci facciamo illusioni: se questa guerra finirà col prostramento della Triplice Intesa e con la vittoria del blocco austro-germanico, gli stati neutrali dovranno entrare nella sudditanza dei vincitori, non meno dei vinti. E meno che mai può aspettarsi grandi riguardi il nostro paese, la cui neutral.ità è già considerata da tedeschi ed austriaci come un tradimento. I socialisti ufficiali, che aspettano di essere assal.iti dal.l'Austria per gridare al.- I' armi, al.l'armi, possono dormire tranquilli: il blocco austro-germanico, do,po la vittoria, non avrà bisogno di assalire l'ltal.ia per costringerla alla servitu: basterà che esso comandi, e noi. dovremo obbedire: saremmo folli se pretendessimo rivoltarci. TV. La nostra indipendenza nazionale e la vittoria della Triplice Intesa La nostra indipendenza nazionale, cioè il nostro libero sviluppo interno ed esterno, non sarebbe, invece, in nessun modo, né diminuito né minacciato, da una vittoria della Triplice Intesa. Il sistema austro-tedesco differisce, infatti, dal sistema anglo-francese-russo specialmente per questo: che il primo raccoglie in blocco omogeneo e compatto tutte le forze della razza germanica, cioè di circa ottanta milioni di uomini accampati nel cuore dell'Europa, organizzati militarmente, ubbidienti 460 BibliotecaGino Bianco •
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