Il ciuco e il ciucaio prendere le garenzie che ci occorrono per l'avvenire. Domani, se l'Austria si cava dal mal passo, essa ritornerà alla prepotenza, e noi dovremo ritornare all'obbedienza. Perché lasciar passare quest'attimo fuggente? O ci assicuriamo oggi una posizione migliore, o non potremo conquistarla mai piu. Il ciuco e il ciucaio 1 Un nostro lettore si duole poiché noi, trattando la questione dell'Alto Adige, e proponendoci di trattare quella della Dalmazia, rompiamo la " concordia nazionale." Il nostro lettore ha torto. Dato che la unanimità sia necessaria e possibile, non si può fare a noi rimprovero di avere rotta questa unanimità. Eravamo, anzi, cos1 ingenuamente desiderosi di concordia, che deliberammo di tacere e... sospendemmo il giornale. Ma mentre noi tacevamo, gli altri parlavano. La concordia nazionale deve consistere in questo: che alcuni devono parlare, impadronendosi dell'opinione pubblica; tutti gli altri devono tacere. In un organismo nazionale sano e forte questa propaganda improvvisa e improvvisata non sarebbe pericolosa. Ogni tendenza politica è naturale che abbia i suoi eccessi; gli estremi si bilanciano e si conciliano nella opinione media; e il Governo utilizza l'uno o l'altro secondo la opportunità. Ma né il nostro paese né il nostro Governo rappresentano una forza solida; né la nostra classe dirigente ha una tale dose di coltura e di preparazione politica da sapere agevolmente distinguere i miraggi dalle realtà, gli interessi veri del paese da quelle che possono essere pretensioni o fantasie di piccole minoranze stravaganti. Mancando ogni capacità di controllo e ogni forza d'inibizione in quella maggioranza, che dovrebbe formare la opinione media, è agevole assai a qualunque propaganda, per quanto pericolosa e mal fondata, se non trova ostacoli, impadronendosi dello spirito pubblico, travolgere il Governo, rendere inevitabili spropositi anche assai gravi. Che se al governo si trovano uomini capaci di resistere alle infatuazioni e risoluti a rimanere risolutamente nei limiti della realtà, la loro opera è non solo resa piu difficile, ma anche male apprezzata. Quella che sarebbe lodata come saviezza ed energia è vituperata come viltà. I successi ragionevoli, al confronto 1 Pubblicato in " L'Unità, " a. IV, n° 4, 22 gennaio 1915, p. 614, a firma L'UNITÀ. [N.d.C.] 453' BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==