" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 Per diritto di nazionalità intende il diritto del primo che ha occupato un paese, senza scacciarne altri: chi vien dopo avrebbe un diritto di semplice incolato. S'immagina che le nazioni già esistessero ai bei tempi, in cui fu per la prima volta popolato l'Alto Adige. Ed è sicuro - beato lui! - che coloro, che oggi parlano italiano, sieno discendenti in linea retta· degli abitatori primissimi: fra primi e secondi e terzi ed ennesimi venuti, non ci sono mai state né mescolanze, né incroci, né matrimoni, né... peccati, né assimilazioni linguistiche, né decadenze di antiche famiglie, né venir su di nuove; niente di tutto questo: ma un incontaminato, purissimo, celeste blocco di latin sangue gentile, che si è propagato dalle origini del mondo, o meglio dell'Alto Adige alle famiglie che parlano italiano oggi, dilatandosi o restringendosi, mentre intorno ad esso turbinavano i barbari. Da queste corbellerie storiche si dovrebbe dedurre la politica estera dell'Italia! È dovere di ogni persona equilibrata impedire che questa propaganda forsennata renda forsennata l'Italia. Lo spettacolo dei guai e delle rovine, in cui si è sprofondata la Germania per essersi fatta una mentalità nazionalista di quel genere, dovrebbe insegnare qualcosa anche a noi. Noi non sappiamo se ragioni militari rendano doveroso abbandonare il programma tradizionale del confine napoleonico, e necessaria l'occupazione del Brennero. Se queste ragioni esistono, sieno esposte una buona volta da chi ha l'autorità di esporle. Ci si dimostri che il confine napoleonico, avente alle spalle la barriera naturale che sostiene a nord le valli del Sole, del Noce, dell'Avisio, non è un confine cosi buono come una volta si credeva. Ci si dimostri che il vantaggio militare di possedere la linea del Brennero è cosi grande da compensare le difficoltà e i danni politici dell'irredentismo tedesco invincibile fra il Brennero e Bolzano. E noi modificheremo la nostra vecchia idea. Ma non si pretenda di convincerci con teorie storiche e politiche bestiali come quella "dell'incolato," o con argomentazioni a tipo rettorico-letterario: " la maestosa bellezza del paesaggio," " i vigneti famosi e le belle case signorili, " " i paeselli ridenti, " ,{' i fantastici castelli, " " le belle linee latine, " "la poesia delle leggende," e altre scemenze consimili. La gente, che deve farsi ammazzare nella prossima guerra, non ha tempo da perdere coi letterati. E questi signori dovrebbero, almeno in questa occasione, sentire il dovere di star zitti e non ci rompano i letterati. 446 Biblioteca Gino Bianco
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