Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Dov'è il pericolo maggiore? che quella d'uscire per il rotto ddla cuffia; mi pare che scaraventare addosso a lei, o, ciò che finora è lo stesso, addosso all'Austria, il nostro milione di baionette, sia lo stesso che volere appunto l'annullamento della Germania, e l'assoluto prepotere dell'Intesa, con tutte le conseguenze per noi che ho cercato di prospettare. Ma - dirai - i vantaggi di una vittoria anglo-franco-russa si delineano solo per il caso che la vittoria non sia completa, e che resti sempre in piedi una Germania forte e temibile: anzi " il nostro eventuale intervento a fianco ddla Triplice Intesa dovrebbe essere accompagnato dal patto esplicito che i vincitori non devono pretendere uno ·smembramento della Germania." Ma è possibile umanamente che il vincitore si astenga di sua volontà, non obbligato dalla possibile ulteriore resistenza del vinto, dal fare a questo il maggior male che può, per impedirgli, non foss'altro, ogni velleità di futura rivincita? E se anche un patto simile potesse concludersi, chi poi, disfatta totalmente la Germania, potrebbe forzare Russia, Inghilterra, Francia ad osservarlo, ove esse non volessero? Forse noi, loro alleati minoris iuris? 17) Chi dice al Sanna che saremmo alleati minoris juris? Se il nostro intervento dovesse essere necessario o solo utile a dare il tratto alla bilancia, non saremmo niente affatto minoris juris. Potremmo in precedenza fare i patti, imporre le nostre condizioni, e rifiutarci di muoverci se le nostre idee non fossero accettate. E poi, come si può, logicamente, concorrere alla sconfitta d'un popolo, e nello stesso tempo desiderare che questo resti forte e temibile? · 18) Vedi nota 3. ... E inoltre, se per paralizzare gli eventuali eccessi dell'Intesa vittoriosa basta che resti una Germania vinta si ma sempre forte, per paralizzare Germania e Austria non basta che restino forti, se non vittoriose, Russia e Inghilterra? 1~) Vedi nota 3. Ed è supponibile che la Germania riesca, m questa guerra, a schiacciare Russia e Inghilterra, anche non aiutata da noi? 20) Questa domanda l'amico Sanna la faccia a Guglielmo II, il quale non ha certo dichiarata la guerra per il solo piacere di provare il brando lucente. Concludo ripetendo una tua giusta osservazione, con cui non mi pare per altro che collimino le tue ulteriori illazioni: " Non vi sono carezze e profferte, che ci sieno risparmiate di qua e di là. Questo non dipende da nessuna speciale improvvisa tenerezza, che sia nata nel cuore dei nostri amici e dei nostri alleati. Dipende dal fatto che le forze dei contendenti si equilibrano ... Quel che noi possiamo desiderare, nell'interesse della nostra futura libertà d'azione, è che nessuna delle due parti acquisti una cosi strabocchevole superiorità sull'altra, da potere obbligare anche noi a entrare nella sua sfera d'influenza come stato vassallo." Giustissimo: ma perché, allora, se le parti si equilibrano, intervenire giusto noi col nostro milione di soldati per far traboccare la bilancia da un lato? GIOVANNI SANNA 439 BibliotecaGino Bianco

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