•• Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 vera coltura - da non confondersi con la Kultur - dovrebbe sentire la convenie~za di lasciare che i socialisti degli altri paesi cerchino e trovino da sé, secondo la voce della propria coscienza, la via della " prassi proletaria," com'egli la chiama, senza bisogno di professori germanici. Il Genosse Kautsky parli in Germania, e dia le sue lezioni ai socialisti germanici, se il Governo di Guglielmo Il gli permette di parlare. E se il suo Governo non gli permette di parlare in patria, stia zitto anche all'estero: è il meglio che possa fare. Il maggior pericolo 1 La Gazette de Lausanne del 18 dicembre pubblica le opinioni di un vecchio diplomatico austriaco sulla via che dovrebbe tenere l'Austria per uscire dal mal passo di· questa guerra. Crede il diplomatiro che all'Austria-Ungheria s'imponga una necessità urgente: quella di far la pace subito, anche separatamente dalla Germania. Poiché, vincano o perdano gli austro-tedeschi, egli ritiene che i' Austria debba pagare comunque le spese. L'Austria-Ungheria indebolita si troverà di fronte all'Italia armata e forte che si farà dare Trento, Trieste e la Dalmazia; si troverà costretta a cedere la Bosnia-Erzegovina alla Serbia; la Transilvania e la Bucovina alla Rumenia. Invece l'Austria avrebbe grandi vantaggi d~lla pace immediata: abbandonando l'Albania alla Serbia e al Montenegro, li farebbe star tranquitli, li erigerebbe come una muraglia contro l'Italia; la nemica d'ogni giorno. E l'Italia sarebbe isolata in Europa, non potrebbe acquistare il dominio dell'Adriatico. Sarebbe troppe tardi per l'Italia se volesse uscire allora dalla neutralità: si troverebbe contro i' Austria e tutta la coalizione anti-tedesca. E la Russia? La Russia sarebbe accontentata dandole carta bianca in Turchia. La Russia penserebbe a tenere in freno la Rumenia. E di fronte alla Prussia vinta, l'Austria potrebbe riconquistare l'egemonia sui popoli tedeschi dell'Europa centrale. Anche se la Germania vincesse, l'Austria sarebbe nelle condizioni di un paese vinto, dovrebbe subire piu pesante il giogo prussiano. È questo il maggior pericolo che minacci oggi l'Italia e che noi additammo nel penultimo numero dell'Unità. E che qualche cosa bolla in pentola, si può desumere dalle manifestazioni di malcontento contro la Germania, che già cominciano a farsi strada negli ambienti ufficiali ungheresi, e dall'atteggiamento che i giornali inglesi vanno assumendo di fronte all'Austria. 1 Pubblicato in "L'Unità," a. III, n° 40, 25 dicembre 1914, pp. 599-600, a firma AGRICOLA. [N.d.C.] 430 Biblioteca Gino Bianco
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