Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Articoli tedeschi di esportazione Quel che è semplicemente disgustoso è la sicumera, con cui certi professori del socialismo tedesco, da alcune settimane a questa parte, cioè dopo che le sorti della guerra hanno cominciato a rivelarsi incerte per la Germania, si sono dati ad insegnare ai socialisti degli altri paesi i doveri dell'Internazionale; sorti della guerra hanno cominciato a rivelarsi incerte per la Germania, si impegnano a nessuna reciprocità per conto del loro paese: " la nostra forza," scrive il Genosse Kautsky, "finora tanto vale per dettare le condizioni della pace, quanto per impedire lo scoppio della guerra." E siccome a impedire lo scoppio, non siamo stati buoni, cos1 "non sappia.mo se e quando ci riescirà di dare alla pace una base" conforme alla prassi proletaria: "Ciò dipende da condizioni di forza, che oggi non possiamo in guisa assoluta prevedere." O meglio possiamo prevederle benissimo: se vince la Germania, la forza dell'imperatore diventerà tale anche nella politica interna tedesca, che i socialisti non avranno nessuna voce in capitolo per imporre nelle condizioni di pace la prassi proletaria, e quindi nessuno potrà impedire l'umiliazione e la mutilazione della Triplice Intesa; se vince la Triplice Intesa, la pace la faranno i vincitori, e non i socialisti della Germania. Ed è in previsione di questa eventualità che i socialisti tedeschi hanno iniziato la loro campagna di esportazione di socialismo fuori della Germania. Servono anche in questo il loro Governo e l'interesJe del loro paese. Cercano di preparare un paracadute alla Germania, sfruttando la generosità e la ingenuità dei socialisti della Triplice Intesa. Se le cose van bene alla Germania, continueranno a lasciare che il buon vecchio dio del loro Kaiser li aiuti a picchiar duro. Se avverrà il contrario, eccoli atteggiarsi a professori di solidarietà e di giustizia internazionale, non ai loro concittadini non al loro Kaiser, ma ai socialisti di Francia, d'Inghilterra e d'Italia. E• ci sono già in Italia, e ci saranno certamente anche in Francia e in Inghilterra dei minchioni che abboccheranno all'amo. Intendiamoci bene: nessuno piu di noi è convinto che questa guerra, che è già per se stessa un disastro, rappresenterebbe per il mondo un disastro anche maggiore, se si chiudesse con una pace iniqua e incerta, se lasciasse dietro di sé cause permanenti di rancore. Ed è appunto perché siamo convinti che una vittoria della Triplice Intesa, anche in grazia della pressione efficace dei socialisti francesi e dei democratici inglesi, determinerebbe un nuovo stato di cose assai pio giusto e piu pacifico, che non si avrebbe in caso di vittoria tedesca - non potendosi fare assegnamento né sulla forza di pressione né sullo stato d'animo dei socialisti tedeschi per limitare la prepotenza <lei pangermanismo vittorioso - è appunto per queste considerazioni, che tutti gli uomini liberi devono augurare la vittoria della Triplice Intesa. E devono nello stesso tempo far propaganda in Francia e in Inghilterra e in Italia, affinché i Yincitori non pretendano di umiliare e mutilare la Germania. . Ma questa propaganda deve essere fatta dai socialisti e democratici francesi, inglesi e italiani, e non dai s_ocialistitedeschi. Il Genosse Kautsky, se possedesse un po' di quella delicatezza che è il risultato piu appr~zzabile della 429 '19. oteça Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==