Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come szamo andati in Ubia" e altri scritti dal. 1900 al 1915 ogni popolo ed anche il proletariato di ciascun popolo ha stringente interesse a impedire che il nemico del suo paese ne valichi i confini... Se malgrado tutti gli sforzi del Partito Socialista scoppia la guerra, ogni nazione deve difendere la propria pelle: donde segue che il Partito Socialista di tutte le nazioni ha lo stesso diritto e lo stesso dovere di partecipare a questa difesa. E in questo il Kautsky ha perfettamente rag10ne: e vorremmo che le sue parole fossero meditate - dato che sieno capaci di meditazione - da tutti i socialisti che confondono il socialismo col pacifismo. Solamente, il Kautsky vuole che i socialisti la guerra la facciano senza disprezzo, senza odio verso i " compagni del campo avverso ": Il Partito Socialista di ogni _nazione deve considerare la guerra come semplice guerra di difesa e respingere perciò l'idea della punizione e dell'impicciolimento del .. nemico. La conclusione della pace non può riposare nella umiliazione o nella mutilazione del nemico; ciò che non creerebbe se non una nuova causa di guerra futura, ma nella diminazione delle circostanze che alla guerra hanno portato, e cioè degli antagonismi imperialistici e degli armamenti navali. E anche qui ha ragioni da vendere. Ma perché il Kautsky queste belle cose le dice solo ora e solo... all'estero? Perché non le ha scritte durante il mese di agosto in Germania? Allora la Germania "picchiava sodo," e poteva illudersi di essere prossima ad umiliare e mutilare la Francia, dopo avere fatto quel trattamento che tutti sanno al Belgio. Ma allora il Genosse Kautsky tacque. ·La parlantina gli si scioglie solo ora, ali'estero, quando gli affari della Germania cominciano a minacciare di andar male, e si presenta il pericolo che la Triplice Intesa vincitrice possa essa umiliare e mutilare la Gèrmania. Nessuno può biasimare i socialisti tedeschi se si battono valorosamente per la loro patria; trascinati dal loro Governo nel vortice, è naturale che cerchino di uscirne meglio che sia possibile. A crisi esaurita faranno i conti col loro governo: e auguriamo loro che li sappiano fare bene. E se in questa lotta terribile, che è oramai diventata per essi guerra di difesa, dopo avere tentato invano di essere guerra di predominio e di conquista, i socialisti tedeschi sentono la necessità di non indebolire il loro Governo con recriminazioni, con critiche, con atti di indisciplina, anche solamente intellettuali, sono perfettamente scusabili: quando la casa brucia, è da stolti discutere sulle responsabilità. E se in questa necessità di disciplina ferrea non solo materiale ma anche morale, i socialisti tedeschi, invece di limitarsi a tacere le critiche, le quali pur sarebbero suggerite dalla "prassi proletaria," si mettono ad approvare finanche la violazione della neutralità del Belgio, come hanno fatto i deputati al Reichstag, anche quest'aberrazione può essere scusata; ci troviamo in una situazione eccezionale, di fronte a un popolo malato, a cui la dura esperienza delle cose speriamo arrechi la guarigione necessaria. 428 BibliotecaGino Bianco

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