Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Disciplina e libertà Il Central Committee far National Organisation s'incarica di suggerire e fornire le pubblicazioni che riguardano le piu importanti questioni suscitate dalla guerra. La Oxford University Press pubblica una collezione di opuscoletti popolari, Oxford Pamphlets, scritti da uomini di prim'ordine. La Union far Democratic Central pubblica un'altra serie di studi popolari, brevi e succosi. Fra tante manifestazioni dello spirito pubblico, merita una speciale attenzione un articolo stampato dall'Economist - uno dei piu stimati organi politico-finanziari - in occasione della riapertura del Parlamento. Nonostante la guerra - osserva il giornale - la Gran Bretagna riìnane sempre una nazione, il cui Gabinetto deve tuttora affrontare la critica e otte- ·nere l'assenso del Parlamento; in cui l'opinione pubblica è sempre libera di esprimersi, mentre negli altri stati belligeranti l'autorità militare è legge e qualsiasi voce di opposizione o di protesta è costretta al silenzio. Certo non mancano, neanche in Inghilterra quei militaristi, che vorrebbero spogliare l'individuo d'ogni diritto, per accentrarlo in quell'entità astratta che chiamano Stato. È l'ideale di un Governo forte nell'assenza di ogni critica, efficiente nella sua irresponsabilità, che vediamo realizzato in Germania. Ma non è l'ideale nostro. Un Governo, che non consente la pubblica critièa dei suoi atti, e rifiuta alla Nazione fa fiducia propria, non può a lungo andare conservare la fiducia della Nazione stessa. · La rivista non intende negare quanto v'è di giusto nella tesi, che dice "miìitarista." Riconosce che qualora l'opposizione e la critica di una minoranza inceppasse l'attività del Governo in momenti gravi come questi, sarebbe giustificato imporle silenzio. Ma appunto ogni singolo cittadino, che abbia care le tradizioni liberali del proprio paese, deve tener lontana questa eventualità, col serbare tra la critica e la disciplina l'equilibrio oggi piu che mai indispensabile. La democrazia - dice l'Economist - attraversa una seria prova: appunto su quegli uomini che piu tenacemente credono nella libertà di opinione e sempre si opposero all'idolatria della mera efficienza meccanica, grava piu specialmente oggi il dovere di aiutare un governo, che osa affermare, nel tumulto dell'ora presente, l'indipendenza individuale e il controllo popolare. Quest'obbligo di disciplina, però, non costituisce se non una parte del dovere che incombe al popolo inglese. L'altra, non meno ardua, forte, consiste in una ferma e costante vigilanza sul modo in cui sono difesi gli interessi del popolo affidati al Governo. Non dobbiamo rinunciare ad esprimere quelle osservazioni o quegli avvertimenti, che abbiamo sempre pronunciati, sicuri che chi regge il Paese dev'esser lieto della cooperazione del Paese. Gli uomini ragionevoli non chiedono di apprendere segreti militari: desiderano esser trattati come uomini e non come bambini. Siamo profondamente persuasi che nulla abbia con tanta efficacia contribuito a stabilire uno spirito di serena fiducia, nel nostro paese, come fa prontezza con cui l'Ammiragliato ha reso pubbliche, sinora, le perdite da noi subite. Siamo preparati alle perdite, come agli errori. Non ignoriamo che ne furono commessi: nell'eccesso di lavoro imposto dagli eventi degli ultimi mesi 421 BibliotecaGino Bianco

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