Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 E se altra via non esiste a raggiungere lo scopo, noi non dobbiamo rifiutarci alla guerra che voglia raggiungere contemporaneamente i seguenti risultati: I) sostituire nell'Adriatico all'Austria uno Stato assai meno potente, la Serbia; 2) neutralizzare l'Adriatico; 3) assicurarsi, tanto verso" l'Austria quanto verso la Serbia, una buona frontiera terrestre; 4) risolvere uno stato di disagio sentimentale, che da mezzo secolo ci umilia e ci disturba. Disciplina e libertà 1 Chi segue da quattro mesi a questa parte nei discorsi degli uomini politici, e sulla stampa periodica, e negli opuscoli il movimento della opinione pubblica inglese, non può non rimanere impressionato profondamente dallo spettacolo di grandezza morale collettiva di quello straordinario popolo. Non mai nella sua storia l'Inghilterra ha rivelato con maggiore intensità le sue virtu fondamentali: la praticità e l'idealismo, la tenacia delle risoluzioni e la signorilità delle espressioni, la gelosa cura dei diritti individuali e della dignità umana e la spontanea subordinazione degl'individui alla disciplina comune, la sicurezza della vittoria e il giusto calcolo delle forze nemiche, la fermezza con cui ogni partito difende le sue tradizionali posizioni ideali nella politica interna, e la concordia spontanea di fronte alle necessità guerresche, - soprattutto il rispetto costante per la opinione del popolo intero nelle classi dirigenti, e la disposizione del popolo a sostenere i piu duri sacrifizi purché sia convinto, non a furia di stamburate retoriche, ma a base di dati di fatto e di chiari ragionamenti, della loro necessità. Cominciata la guerra, si sono costituiti ovunque gruppi di propaganda e di avanguardia, collo scopo di illuminare i cittadini dell'impero sulle cause del conflitto, sulle forze dei belligeranti, sull'andamento delle operazioni militari, sul programma di riordinamento europeo che il governo inglese dovrebbe far prevalere, dopo la pace, nel futuro congresso. Già che la guerra durerà a iungo - dicono gl'inglesi - approfittiamo ~el tempo che ci divide dalla pace, per chiarire bene le nostre idee sulle direttive del futuro congresso, e per prepararci degnamente a dirigere il nostro Governo e giudicarlo nella sua opera. 1 Pubblicato in "L'Unità," a. III, n° 39, 18 dicembre 1914, p. 594. [N.d.C.] 420 BibliotecaGino Bianco

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