4 ' Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 lotte nazionali contro la Turchia e nella difesa della loro autonomia contro l'Austria; salvo, beninteso, ad appoggiarsi all'Austria, o all'Inghilterra o alla Francia, secondo i casi, non appena la Russia pretendesse di farsi pagar troppo cara la solidarietà. Il mezzo migliore di emancipare i serbi dalla Russia è quello di aiutarli a non aver piu bisogno della Russia, cioè a conquistare l'unità e l'indipendenza nazionale contro l'Austria. Insomma anche nell'ipotesi che la Serbia conquisti tutte le provincie austriache dell'Adriatico e che l'Italia rimanga nei confini attuali, l'Italia in questo cambiamento non ha nulla da perdere ed ha molto da guadagnare. E uno dei risultati che il nostro Governo deve cercare di raggiungere grazie alla presente crisi europea, è la sostituzione della Serbia all'Austria nel- . l'Adriatico. Il Trentino e la Venezia Giulia Finora abbiamo esaminato l'ipotesi di una Grande Serbia, che conquisti tutte le province adriatiche dell'Impero austro-ungarico, rimanendo immutati gli attuali confini terrestri dell'Italia. Ma sarebbe inaudita stoltezza la nostra, se non approfittassimo di que- . sta occasione per risolvere il problema degli italiani dell'Austria e per assicurarci per terra e nell'Adriatico una situazione militare meno sciagurata di quella che sortimmo dalla guerra del '66. Da quarantotto anni il nostro paese vive malamente sotto l'incubo della minaccia austriaca. Dal Trentino e dall'Isonzo e da Pola una perenne formidabile pressione grava su di noi. Se dell'Austria finora abbiamo dovuto essere alleati obbedienti per non essere impotenti nemici, questa triste necessità ci è stata, in larga misura, imposta dalla funesta debolezza della nostra posizione militare. Se la storia dei rapporti italo-austriaci, dal 1866 ad oggi, non è stata che una serie di ultimatum piu o meno brutali da parte del1' Austria, e di remissività piu o meno disinvolte da parte dell'Italia, questa storia si deve spiegare, non solo coi nostri errori e con le nostre leggerezze, ma soprattutto con quella specie di "monopolio di posizione" - come direbbero gli economisti - che ha l'Austria grazie al possesso del Trentino e alle disgraziate condizioni della linea dell'Isonzo e alla superiorità di basi navali nell'Adriatico. E non solo siamo stati sempre minacciati nella nostra sicurezza militare, ma siamo stati feriti con sistematica brutalità nei nostri sentimenti di giustizia e di solidarietà nazionale. Gli italiani del Trentino sono stati abbandonati dal Governo austriaco alla mercé dei tedeschi del Tirolo, dissanguati con tasse inique, trascurati nei loro bisogni economici e culturali, tormentati con vessazioni poliziesche, 418 Biblioteca Gino Bianco
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