Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Austria, Italia e Serbia ché essa già la possiede: alla Serbia di domani dobbiamo impedirlo nell'interesse nostro; e possiamo approfittare di questo momento, che non tornerà piu nella storia, per escludere dall'Adriatico l'Austria, che ha una flotta, e sostituirle un nuovo Stato che non ha nessuna fiotta e a cui possiamo impedire di crearsela. E anche nella peggiore di tutte le ipotesi, e cioè che la Grande Serbia riesca a fornirsi di una flotta e si unisca un giorno all'Austria per terra e per mare contro di noi, quale male questa alleanza transitoria potrebbe farci che non ci verrebbe in permanenza da un'Austria-Ungheria estesasi fino all'Egeo con l'assorbimento della Serbia attuale, quale la desiderano i fedeli della Triplice Alleanza, e quale si avrebbe nel caso di vittoria austro-germanica? Il panslavismo I triplicisti agitano continuamente lo spettro del panslavismo: secondo essi la Grande Serbia sarà l'avanguardia della Russia nell'Adriatico. Ignorano o fingono di ignorare, che il pericolo panslavista è ipotetico e futuro, mentre il pericolo pangermanico è reale e immediato. Ignorano o fingono di ignorare che, non la Serbia, ma l'alleata Austria ha tentato di mettersi d'accordo con la Russia nel 1897 e nel 1903 per ottenere mano libera in tutta la Balcania occidentale e nell'Adriatico a danno dell'Italia. Ma non è necessaria nessuna profonda dottrina geografica e storica per capire che il panslavismo è per noi uno spauracchio altrettanto serio quanto sarebbe per i tedeschi quello del panlatinismo. Gli slavi del sud sono divisi totalmente dalla Russia, grazie a una salda barriera di popolazioni tedesche, magiare e rumene, che va dalle Alpi orientali al Mar Nero: e non si vede in che modo la Russia potrebbe distruggere o sottomettere questa massa di popoli, per arrivare, nientemeno, all'Adriatico, senza che tutta l'Europa si unisse per impedire tanta mostruosità. Che se la egemonia russa nell'Adriatico si suppone debba esercitarsi, non grazie a un dominio diretto, ma attraverso un permanente vassallaggio della Serbia verso le direttive della politica russa anche questa è vana paura. La Serbia, come la Romania, come la Bulgaria, come la Grecia, ha fatto nel passato e continuerà a fare in avvenire la politica dei suoi interessi e non la politica della Russia. - Né piu né meno di quel che ha fatto e farà l'Italia rispetto alla Francia, ai cui aiuti noi pur dobbiamo, come devono gli Stati balcanici alla Russia in proporzioni cos1 larghe, l'acquisto dell'indipendenza nazionale. Tutta la storia del secolo XIX è la storia di una sistematica infedeltà degli Stati balcanici verso l'impero degli Zar. Ciò che ha spinto spesso questi paesi a gravitare sull'orbita russa è stata la necessità in cui si sono trovati di ricorrere all'aiuto della Russia nelle loro 417 BibliotecaGino Bianco I

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