" Come siamo andati in Libia'' e altri scritti dal 1900 al 1915 equamente i compiti e le spese della difesa militare terrestre contro l'AustriaUngheria. All'Austria di oggi noi non possiamo impedire di aver una flotta, perché essa già la possiede. Alla Serbia di domani, quando l'Austria sia esclusa dall'Adriatico noi dobbiamo impedire nell'interesse nostro e nell'interesse suo, di tenere una flotta. E possiamo impedirlo, senza ostilità, aiutandola in questo momento, a questo patto, a risolvere il suo problema nazionale. Noi dobbiamo profittare di questo momento, che non tornerà piu nella storia, per sbarazzarci dell'Austria, che ha una flotta; sostituirla con uno stato giovane, che non ha flotta; e assicurarci cos1 una grande diminuzione di spese militari. Il massimo pericolo 1 Il massimo pericolo della neutralità italiana è questo: che l'Austria, a un certo momento, abbandoni la Germania al suo destino e si accordi con l'Inghilterra. In questo caso la guerra finirebbe con un compromesso austro-serbo, che la:scerebbeall'Austria la Croazia, l'Istria e il dominio militare dell'alto Adriatico. La sorpresa non è impossibile, specialmente nel caso che la guerra si trascini penosamente senza successi definitivi e che continui troppo a lungo la nostra condotta ambigua ed anguillante. Noi dobbiamo accordarci colla Triplice Intesa prima che lo faccia l'Austria; sostenere risolutamente la Serbia; esigere che di questa avventura le spese sieno fatte dall'Austria piu che dalla Germania. . Per quanto la nostra affermazione possa sembrare paradossale, è assai probabile che noi non si possa oggi dare alla Germania nessun migliore aiuto, che quello di precedere l'Austria nell'opera di dissoluzione della Triplice Alleanza. 1 Pubblicato in "L'Unità," a. III, n° 37, 4 dicembre 1914, p. 583. [N.d.C.] 404 BibliotecaGino Bianco
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