Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 che interesse supremo, materiale e morale, del nostro paese sia il mantemmento e il consolidamento della nostra indipendenza nazionale. La vittoria del blocco austro-germanico Ora a che cosa sarebbe ridotta l'indipendenza nostra nella eventualità di una vittoria austro-germanica? Supponiamo che la Francia e l'Inghilterra sieno domate per terra e per JI?,aredalla Germania. E supponiamo magari che l'Italia - poco importa se grazie ad una neutralità benevola per le potenze centrali, o se in seguito ad un suo intervento attivo contro la Francia e l'Inghilterra - ottenga come ci offrono i tedeschi e gli austriaci la Tunisia, l'Algeria, la _Corsica, Nizza, la Savoia ed altro ancora. I nostri confini si estenderebbero molto sulle carte geografiche; ma quale libertà di iniziativa avrebbe piu il nostro paese nella sua politica estera di fronte all'indisputato e indisputabile predominio del bloccoaustro-germanico? A chi ci uniremmo nel caso di un dissidio fra noi e i dominatori del mondo? non saremmo noi ridotti, insieme a tutte le altre potenze d'Europa alle condizioni di stato vassallo? Nel 1882- sono fatti notissimi e sottratti ad ogni possibilità di contestazione - l'Italia dové entrare nella Triplice Alleanza, perché era nemica della Francia e perché grazie all'amicizia anglo-tedesca non avrebbe potuto fare assegnamento neanche sull'aiuto dell'Inghilterra nel caso di un suo dissidio con la Duplice austro-germanica. Rifiutandosi di entrare nella Triplice, si sarebbe trovata isolata contro un assalto austriaco. Italia ed Austria, dicevano i nostri diplomatici, non potevano essere che o nemiche o alleate. E alleanza significò sempre per noi vassallaggio, finché le relazioni con la Francia furono catùve, e l'amicizia anglo-tedesca rimase intatta. Quando cominciò l'Italia a godere di una maggiore libertà d'azione? Quando ricosùtuitesi verso il 1900 le buone relazioni italo-francesi, nata la rivalità anglo-tedesca e l'intesa anglo-francese, l'Italia poté minacciare di abbandonare la Triplice e di passare nel campo opposto, qualora i suoi interessi e la sua dignità non venissero meglio rispettati dagli alleaù. Solo allora il trentennale vassallag•giocominciò ad avere almeno l'apparenza di un'alleanza a condizioni non del tutto ineguali. Disfatte ora l'Inghilterra e la Francia, quale via di ritirata avremmo noi il giorno in cui non ci convenisse piu l'amicizia austro-germanica? E si badi bene: mentre sarebbero messe fuori combattimento le due potenze occidentali, sarebbe ridotta all'impotenza anche la Russia : cioè sarebbero abbandonati in balia dell'Austria gli stati balcanici, cioè l'Austria potrebbe minacciarci non solo dal Trentino e da Pola, ma dalle coste del basso 398 BibliotecaGino Bianco

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