'· Come siamo andati in Libia " e altri scritti dal 1900 a/, 1915 XIV. La neutralità del Belgio Nel 1908, l'Inghilterra e la Francia si erano bensI rifiutate di seguire la Russia nella protesta contro l'annessione della Bosnia ed Erzegovina: ma questa annessione, in fondo, non faceva se non definire giuridicamente uno stato di fatto che durava da trent'anni; e ad ogni modo, era la prima volta ~he la Russia, dopo il Congresso di Berlino, si sentiva cosI ruvidamente sfidata. Nel 1911, è bensI vero che la Francia, nonostante l'appoggio dell'Inghilterra, aveva ceduto alla pressione tedesca nell'incidente di Agadir. Ma si trattava di una questione coloniale su cui l'opinione pubblica francese non avrebbe mai consentito al suo governo di giuocare la carta dell'esistenza nazionale. Nel 1913 la Russia aveva abbandonato ancora una volta la Serbia nella quistione albanese. Ma era naturale che Francia e Inghilterra esitassero a impegnarsi a fondo nell'interesse della Serbia, tanto piu che la Serbia otteneva una certa soddisfazione con la promessa dello sbocco ferroviario e commerciale sull'Adriatico. Comunque era la seconda volta che la Russia era costretta a fare i conti con le sfide della Germania e dell'Austria. In realtà, queste prove non felici della Triplice Intesa, lungi dal disfare il tessuto degli accordi, dimostravano ai soci la necessità di serrare le file. E quando il governo russo, sfidato per la terza volta, resisté, obbligando la Germania a rivolgersi immediatamente contro la Francia - come non sentire che lo spirito pubblico francese, restio ad una guerra terribile che fosse voluta da semplici interessi coloniali, si sarebbe rivoltato tutto intero, in uno scatto di difesa disperata, contro l'aggressione della patria? Ed era mai lecito supporre che l'Inghilterra, anche tenendosi neutrale per i primi tempi, avrebbe potuto o voluto conservare fino alla fine la neutralità, specialmente nel caso di insuccessi franco-russi? Quale inglese di buon senso avrebbe lasciato prostrare le altre due potenze della Triplice Intesa, senza comprendere che la Germania, assicurandosi cosI per molti anni il predominio continentale, avrebbe acquistato incondizionata libertà d'azione verso l'Inghilterra sul mare? E il rifiuto opposto da Asquith, nel 1912, ad impegnarsi per la neutralità nel caso di qualunque guerra continenta1e (Times, 5 ottobre 1914), non era un fatto tale da togliere ogni illusione? È assai probabile che le intense e sincere correnti pacifiste, che dominavano la democrazia inglese e con cui qualunque governo avrebbe dovuto seriamente contare, abbiano fatto ritenere certa in Germania la neutralità inglese, almeno per i primi tempi. Di questo respiro la Germania avrebbe potuto approfittare per prostrare rapidamente la Francia e neutralizzarla anche per mare, vincere con lo spettacolo di questo grande successo le esitazioni dell'Italia, e mettere l'Inghilterra di fronte ad una_coalizione marittima austroitalo-germanica. E le continue esitazioni di sir Edward Grey che durante tutta la crisi 392 BibliotecaGino Bianco
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