"Come siamo andati tn Libia" e altri scritti dal 1900 aJ 1915 Noi sentiamo di essere giunti qui ad uno di quegli angoli morti della storia, in cui si accumulano e donde si scatenano, o prima o poi, le grandi crisi tempestose. VII. L'intesa cordiale Il principe di Biilow riconosce con signorile lealtà che durante i primi dieci anni, dopo il progetto (tedesco) per la marina dd 1879, una politica inglese decisa a tutto sarebbe stata certamente in caso di interrompere violentemente lo sviluppo ddla Germania in potenza marittima e 'di renderci inofft;nsivi _ prima che avessimo avuto il tempo di metter forti radici nel mare (p. 42). Ma fra il 189<) e il 1902 l'Inghilterra fu paralizzata dalla guerra coi boeri. E d~l 1903 in poi, la prevalenza sempre piu accentuata delle correnti pacifiste nella democrazia inglese impadronitasi del governo, tolsero ai conservatori imperialisti ogni agio di risolvere con un colpo di violenza la crisi che si accentuava. Questo, però, non vuol dire che i liberali-radicali inglesi abbiano lasciato spensieratamente addensarsi il pericolo. Ma pur prendendo tutte le precau• zioni militari necessarie per essere pronti a qualunque evenienza, iniziarono - auspice Edoardo VII - un grande lavoro di "accerchiamento" diploma• tico, da cui speravano che la Germania, sentendosi quasi meccanicamente soffocata, fosse costretta ad arrendersi di buona grazia senza potere neanche combattere. Il primo anello di questa catena fu costituito dall'accordo coloniale con la Francia. Quarantott'ore dopo l'incidente pericolosissimo di Fascioda, un diplomatico francese, interrogato sulle conseguenze che quell'altto avrebbe avuto sui rapporti francq-inglesi, rispondeva: "Favorevole! da quando le divergenze del Sudan sono liquidate, nulla piu ostacola una piena intesa con l'Inghilterra." La Francia send allora di non essere piu in grado di strappare, in nessuna parte del mondo, all'Inghilterra, l'impero marittimo e coloniale. Dal secondo post6 delle potenze navali, che occupava nel 1893, era respinta di anno in anno al quarto, dopo la Germania e gli Stati Uniti. D'altra parte l'Inghilterra, con la conquista del Sudan e con l'impresa boera, aveva rag• giunto il massimo utile confine del suo impero africano: "La saviezza," · ha spiegato sir Edward Grey nel discorso or ora ricordato del 27 novembre 1911, "raccomand'a di estenderci il meno possibile, soprattutto in Africa." Se, dunque, l'Inghilterra non aveva piu ambizioni espan•sioniste soprattutto in Africa, ecco che in Africa un accordo franco-inglese diventava possibile. Cos1 i due antichi avversari trovavano, finalmente, contro il nemico comune il terreno della pacificazione non solo, ma anche della collaborazione e del382 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==