" Com( siamo andati in Libia'' e altri scritti dal 1900 al 1915 VI. Le costruzioni navali germaniche La radice prima e profonda del conflitto sta nelle grandi costruzioni na• vali tedesche. Col giganteggiare del commercio mondiale germanico -:- spiega il principe di Biilow - il mare ha assunto nella vita economica dell'impero un'importanza, che non aveva mai avuta in nessun periodo della storia na• zionale. Siamo diventati vulnerabili sul mare... Abbiamo affidato ~ mare miliardi di valori e con essi il benessere di milioni di nostri compatrioti. Se non avessimo pensato a tempo alla protezione di questo prezioso e indispensabile possesso nazionale, saremmo .stati esposti al pericolo di vedercelo togliere un giorno senza poterci difendere. In tal caso ci saremmo trovati nella situazione di non poter offrire pane e lavoro in patria a buona parte della nostra popolazione. Ne sarebbe seguita una crisi economica, una crisi che avrebbe assunto le forme di una catastrofe nazionale... E a questo pericolo eravamo esposti finché al nostro commercio mondiale e alla nostra navigazione mancava sul mare la protezione nazionale di fronte alle potentissime flotte di a!ltre potenze ... A lato dell'esercito era necessaria una flotta militare, che ci assicurasse il nostro lavoro e 1 suoi frutti (G(rmania imperiale, pp. 20-22). Cosi noi vediamo che nel 1895 è inaugurato il canale di Kiel. Sulla fine del 1897 è assunto al ministero della Marina un organizzatore di prim'ordine, l'ammiraglio von Tirpitz, e il Reichstag approva il primo grande program· ma di costruzioni navali: e da allora in poi è un crescente continuo di spese, che nel 1906 portano la flotta tedesca a superare definitivamente quelle degli Stati Uniti e della Francia, e a conquistare il secondo posto, subito dopo l'Inghilterra, nella serie delle potenze navali del mondo. E quasi che occorra un segnale per rivelare le intenzioni recondite degli autori di questa grandiosa impresa, già nel gennaio del 1896, dopo la vittoria dei boeri sugli inglesi a Kriigerdorf, Guglielmo II telegrafa a Kriiger le sue congratulazioni; e durante la vertenza anglo-boera la opinione pubblica tedesca è entusiastica• mente favorevole ai boeri, mentre il governo si mantiene neutrale: - " non eravamo forti abbastanza sul mare," scrive il principe di Biilow (Germania imperiale, p. 38) per spiegare questa neutralità ufficiale. Nell'istesso tempo i legami politici fra impero turco e germanico diven• tano strettissimi: nel novembre del 1898 Guglielmo •II proclama a Damasco che " i 300 milioni di maomettani sparsi sulla terra possono essere sicuri che in qualunque momento l'imperatore tedesco sarà loro amico." E afferma nel discorso di Stettino: "Il nostro avvenire è sul mare." La Germania ha la terra; perché pretende anche il mare? - cominciano a domandarsi gli inglesi in quest'anno 1898, che segna il momento critico della loro tradizionale benevolenza verso la Germania. - Di quei 300 milioni di maomettani, che sono sparsi per tutta la terra, e su cui l'imperatore di Germania si arroga una specie di protettorato, l'impero turco non ne ha nei suoi confini che 16 o 18 milioni: piu di 80 milioni sono sudditi dell'lnghil380 BibliotecaGino Bianco
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