Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 patta popolazione italiana, gruppi non del tutto trascurabili di lingua germanica? La seconda ragione è che gli Stati devono acquistare quelle sole terre che possano in seguito conservare senza pericolo e senza danno. L'Italia padrona della Dalmazia assicurerebbe certamente a furia di privilegi protezionistici il monopolio del commercio adriatico a certe società di navigazione: e questo forse spiega perché centro delle dalmate sia diventato in questi ultimi tempi proprio Venezia. Ma a parte la considerazione che quel monopolio sarebbe utile ai soli azionisti delle società di navigazione e rappresenterebbe un danno per le popolazioni dell'una e dell'altra riva adriatica, come non vedere che la Dalmazia, aggregata all'Italia provocherebbe contro di noi le ostilità non solo dei serbo-croati sottomessi al nostro dominio, nella provincia conquistata, ma di tutta la popolazione slava che si - addenserebbe al di là del confine, dalla Carinzia e dalla Carniola alla Serbia? Occupando il Trentino, Trieste e l'Istria, l'Italia sfiderebbe la inimicizia dei tedeschi, e occorrerebbero lunghi anni di dominio incrollabile per far accettare a poco a poco ai vinti il fatto compiuto. Pretendendo, oltre alla Venezia Giulia, anche la Dalmazia, aggiungeremmo alla inimicizia tedesca la inimicizia degli Slavi del sud. Siamo noi cosi potenti da sostenere la pressione dei due nemici insieme? Il problema dell'Adriatico non si può risolvere utilmente e sicuramente per l'Italia che mediante un compromesso italo-slavo: l'Italia rinunzi senza sottintesi e di buona grazia ad ogni pretesa nella Dalmazia; la Grande Serbia abbandoni all'Italia, nell'Istria, quel tanto di sloveni e di croati che bisognerà includere nel nuovo nostro confine militare. * Alcuni, che la pretendono a furbi, dicono: "Lo sappiamo che la Dalmazia non è etnicamente italiana, e che sarebbe per noi un acquisto oneroso assai; ma occorre pretender molto per acchiappar qualcosa; vietando alla Serbia la Dalmazia, possiamo mercanteggiare il nostro consenso e ottenere in cambio mano libera in Istria e a Valona : perciò è bene che i nazionalisti insaniscano per la Dalmazia Italiana." Ma invece di fare i furbi, non sarebbe piu da furbi parlare chiaramente? Meglio che suscitare questioni con la Serbia, e con gli alleati della Serbia, per avere poi la soddisfazione di far la pace, non converrebbe intendersi fin da principio, senza sottintesi usurai, con trattative dirette e leali? Ma non vorremmo che la campagna per . la italianità della Dalmazia nascondesse un pericolo assai grave. Non vorremmo cioè, che i seguaci ad ogni costo della Triplice Alleanza - assai piu potenti e numerosi che non si creda - non osando contrastare apertamente le correnti dello spirito pubblico, cerchino lentamente di turbarle e sviarle e finalmente ricondurle dove 372 BibliotecaGino Bianco

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