Falsificazioni' terrestre, coordinato con quello degli stati balcanici, può portare il colpo deci• sivo contro il potere militare austriaco, e determinare di rimbalzo sotto la pressione russa la fine dell'imperialismo germanico: cioè la liquidazione degli Hohenzollern e degli Absburgo e delle loro clientele feudali, e la democratiz. zazione dell'Austria e della Germania. Tutto questo - naturalmente - è subordinato sempre alle due ipotesi fatte nel penultimo numero dell'Unità, cioè: 1) che un fulmineo grande suc• cesso austro-tedesco non renda inutile e folle ogni nostro intervento contro la onnipotenza dei vincitori; 2) che la gloriosa impresa libica e i favori largiti alle "industrie nazionali" fornitrici di armi e di equipaggiamenti non ci obblighino ad una neutralità, che sarebbe la neutralità non della saggezza, ma dell'impotenza. Falsificazz'oni? 1 L'Azione di Milano, organo dei nazionalisti liberali, ci vuol cogliere in contraddizione perché all'antica nostra campagna contro le falsificazioni tripoline .qon corrisponde ora nemmeno una parola di biasimo contro le montature francofile del Secolo e degli organi minori della democrazia radicoriformista. Potremmo rispondere facilmente che un paragone fra le due montature è semplicemente impossibile: allora si falsificavano di sana pianta relazioni scientifiche, lettere d'uomini politici, descrizioni di luoghi e notizie di fatti con lo scopo preciso di traviare l'opinione pubblica e di creare un entusiasmo artificioso per un'impresa, che è già costata quasi dùe miliardi ed ha ottenuto l'effetto d'indebolire militarmente l'Italia nel momento del pericolo; oggi in• vece le notizie sono parola per parola le stesse su tutti i giornali di tutti i colori; la sola differenza è nei titoli ed in qualche commento di efficacia piu che modesta. Ma, anche ridotta entro questi limiti assai modesti, la tendenza ad impressionare l'opinione pubblica italiana in un senso piuttostoché in un altro esiste effettivamente; e noi non esitiamo ad accontentare l'Azione dichiarando che è questa una tendenza poco seria e pericolosa, sebbene essa sia stata comune finora non solo alla democrazia secolina, ma a quasi tutti i quotidiani d'Italia. 1 Pubblicato in "L'Unità," a. III, n° 35, 28 agosto 1914, p. 574. [N.d.C.] 361 BibliotecaGino Bianco
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