' I patti 'della Triplice Alleanza e la questione balcan'ica1 l'intervento dell'Italia nella questione balcanica alla sola difesa del noli me tan~ gere albanese. · La politica austriaca, com'ç noto, suscitò un forte malcontento nelle sfere ufficiali nostre: e il 1902 e il 1903 furono anni di forte ripresa irredentista, e ci fu un momento in cui poco mancò non scoppiasse la guerra fra Italia ed Austria. Oramai la situazione dell'Italia non era piu cos1 infelice come negli anni scorsi: le condizioni finanziarie erano migliorate, la politica interna meglio equilibrata, riallacciate le relazioni cordiali con la Francia; soprattutto· l'incipiente rivalità anglo-tedesca rialzava di giorno in giorno il valore del1'1 ta!ia nell'equilibrio internazionale. Si venne cosi a nuove interpretazioni della "dichiarazione" del ]887. E queste interpretazioni riguardarono la Macedonia. Le parole innanzi citate dell'on. Tittoni del 14 maggio 1904 contengono il succo dell'accordo. La nuova "dichiarazione" austriaca di disinteresse della Macedonia, come giustamente osserva il Helmolt, si deve intendere sempre come riferentesi ad una annessione od occupazione territoriale. Ogni even~' tuale iniziativa di questo genere sarebbe stata considerata dall'Italia come "rottura di contratto." Ma se si escludevano le conquiste territoriali, non si escludeva nessuna di quelle forme di influenze economiche e morali, che possono in una fase ulteriore svilupparsi in occupazioni territoriali. E sembra sia stato pattuito (nel ~904ad Abazia?) il principio che qualunque estensione della " sfera d'interessi " di una delle due potenze nei Balcani dovesse sempre essere compensata da una equivalente estensione per l'altra. Nel 1905, poi, nel convegno di Venezia fra Tittoni e Goluchowski, fu stabilito che i distretti albanesi aggregati amministrativamente alla Macedo, nia do\Tessero,non appena le condizioni locali lo permettessero, essere aggregati all'Albania; e dovessero fino ad ora considerarsi come soggetti al noli me tangere pattuito nel 1897 e nel 1900. Se queste induzioni sono esatte, noi avremmo che la "dichiarazione" del 1887, si sarebbe andata concretando, fra il 1897 e il 1905, in due diversi patti: uno di esplicita adesione positiva al principio della autonomia o indipendenza politica albanese; e un altro, che perpetuerebbe per la Macedonia la "dichiarazione" negativa del 1887, integrata da un positivo riconoscimento della necessità che le "sfere d'interessi nella penisola balcanica restino equilibrate." · La ferrovia Danubio-Adriatico, ottenuta dall'Italia nel 1908 in compenso della ferrovia Uvac-Mitrovitza ottenuta dall'Austria, costituirebbe appunto uno dei casi tipici, in cui il sistema dell"' equilibrio degl'interessi" avrebbe perfettamente funzionato... a vuoto: perché le due ferrovie non esistono tuttora che sulla carta. ., 357 BibliotecaGino Bianco ,.
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