l patti della Triplice Alleanza e la questione balcanica e la riluttanza che il nostro Robilant dimostrò cinque anni dopo a rinnovare l'alleanza. Il nuovo trattato austro-italiano del febbraio 1887 fu certamente per noi migliore di quello del 1882. > Secondo il Helmolt, nel 1887 l'Austria s'impegnò a soccorrere l'Italia qua• lora fosse assalita dalla Francia; l'Italia era tenuta a intervenire nel caso di un assalto francese in Germania, e a rimanere neutrale nel caso di offensiva russa senza attacco francese in Germania: l'Austria rinnovò la dichiarazione nettissima, già fatta da Haymerlé al pnnc1p10 del 1881, di non peflsare in nessun modo alla conquista della Bosnia e ddll'Erzegovina, e di non volere avanzarsi nella direzione di Salonicco e dell'Albania. Il miglioramento introdotto dal Robilant nei patti del 1882 dové consistere appunto in questa esplicita dichiarazione austriaca rispetto allo statu quo , balcanico. È assai probabile che nel trattato del 1882 la "dichiarazione nettis• sima " dell'Haymerlé non fosse consacrata con un articolo speciale o con un altro documento scritto: era una semplice comunicazione verbale destituita di permanente carattere impegnativo. E questo ci spiega il rifiuto opposto da] Robilant a rinnovare senz'altro i patti del 1882: questi patti assicuravano, bens1, all'Italia· l'aiuto militare della Germania e dell'Austria nel caso di un attacco francese, ma quest'attacco era estremamente improbabile, salvo il caso di un vero e proprio accesso di follia collettiva in Francia; viceversa, e in compenso di questa problematica garenzia, l'Italia era obbligata ad assalire la Francia nel caso che una guerra fra Austria e Russia determinasse l'intervento tèdesco e un contrattacco francese ad occidente: ora un urto fra Austria e Russia era tutt'altro che improbabile per la questione balcanica; e in questo caso l'Italia era tenuta a sostenere l'Austria senz'altra garenzia che una dichiarazione verbale in favore dello statu quo. I patti dell'87, introducendo nel trattato, sia come nuovo articolo, sia con uno scambio di note concordanti, sia in altra forma impegnativa, la "dichiarazione" di Haymerle, davano all'Italia una sicurezza, che prima le mancava. Se i patti dell'87 non avessero contenuto questa innovazione di fronte a quelli dell'82, non si riesce a vedere in che cosa il Robilant avrebbe potuto considerarli come un miglioramento, arrivando fino a dire: " Lascio l'Italia in un cerchio di ferro, e nessuno potrà attentare alla sua dignità." Il Helmolt suppone che il miglioramento non debba riferirsi a "stipulazioni immaginarie, concernenti i problemi orientali," ma all'integrità dell'unità italiana con Roma capitale (p. 331). Ma due pagine dopo deve ricoliani a Marsiilia. - Ottobre 1881: visita di Umberto a Vienna. - 6-8 novembre 1881: dichiarazioni d1 Kallay e di Andrassy alla Delegazione ungherese piuttosto fredde e sdegnose per l'Italia. - 29 novembre 1881: Bismarck dichiara che in Italia le istituzioni mon~rchiche non hanno solidità sufficiente. - Metà maggio 1882: si annunzia che la visita d1_Francesco Giuseppe a Roma è rinviata. - 20 maggio 1882: adesione dell'Italia alla duphce austro-germamca. 353 "bllotecaGino Bianco
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