Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Cose che posson accadere i frutti delle loro energie dall'unione moltiplicate. Dacché il conflitto ha da essere, diranno ambedue, quanto prima sia, meglio. Ed il conflitto sotto forma militare o sotto forma diplomatica (o meglio in questa come preparazione a quella) prima o poi scoppierà certamente. Un'amministrazione come quella della m?narchia austro-ungarica non spènde un miliardo, riducendosi nelle peggiori strettezze economiche, per i begli occhi degli albanesi. Spregiudicata, come vuol lo spirito della Santa Alleanza, considerò sempre uomini e popoli non piu che come armi al raggiungimento dei fini della propria ragion cli stato. E l'Italia che cosa farà in questo cerchio ferrato di conseguenze che divengono cause? Facciamo una ipotesi (il çempo ci dirà se avremo ragione) e vediamone il senso. L'Italia, consule Di San Giuliano, davanti a una dichiarazione dell'Austria di dover occupare Durazzo anche da sola, per la difesa del principe, per l'indipendenza albanese, o che so io, temporaneamente s'intende; l'Italia prima farà la faccia signorilmente compunta e si unirà con molta dignità al coro delle proteste occidentali, dichiarandosi dispostissima a chiuder le fatidiche porte, senza però mostrare il minimo desiderio di dar una mano a ricondurvi dentro i bovi. Prima fase. Poi verrà la fase seconda, quella di Carate Brianza; e a questa Italia, che per dar a divedere di non esser astemia è cosI pronta a ubbriacarsi coll'ultimo fondiglio d'aceto che capiti, l'on. Di San Giuliano farà brillare davanti agli occhi lo specchietto dei compensi. - Sicuro, se abbiamo agito cosI e cosà, se abbiamo tollerato questo e quest'altro, è solamente perché tenevamo in saccoccia la pagnottella dei compensi. - Ci daremo forse l'aria di non aver domandato permessi a nessuno; e colla stessa soddisfazione colla quale, mancato il, permesso di toccar l'Europa, l'Asia, la flotta nemica, andammo due anni fa a provare di colar a fondo le caffettiere del mar Rosso a Kemfìdah, le corazzate di Cagni e del duca degli Abruzzi accorreranno a dar fondo nella baia di Valona. E l'Italia sarà sbottigliata per sempre! Intanto la Grecia, se non ci ha fatto le corna prima, priverà subito Valona del suo valore economico amputandole Argirocastro e Coritza, forse Berat. Noi resteremo sulla spiaggia malarica; e Millo chiederà l'anno dopo mezzo miliardo per la sistemazione della base navale e per la costruzione immediata di una nuova squadra di superdreadnoughs; i giornaloni dedicheranno immensi articoli alla pi,u che grande Italia; e le società commerciali d'oriente, che agiscono laggiu e spin_gonoattraverso la stampa gialla all'occupazione, liquideranno tutti i loro affari domandando al Governo qualche diecina di milioni d'indennizzo, sostituite immediatamente .da un buono stock di Municchi e di Chinigò di Stato. L'Albania, intanto, la piccola Albania superstite alle mutilazioni di Londra, sarà spartita in quattro o cinque brandelli: Valona all'Italia; Durazzo all'Austria; i greci mangeranno nel sud e i serbi rosicchieranno nell'ovest. Scutari, col suo contorno di Malissori e di Mirditi semi-indipendenti, rimarrà a lungo (alla maniera di Tangeri fra Spagn~ e Francia) città internazionale? 343 Bibl'otecaGino Bianco

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