Gli effetti militari e internazionali dell'impresa libica scorribande sociologiche a chi è stata utile militarmente la nostra andata in Libia, dobbiamo concludere che essa ha servito solamente alla Francia e all'Inghilterra. · Fra i dominii inglesi e francesi d'Africa, la Libia costituiva una lacuna noiosa e pericolosa, da cui i beduini disturbavano continuamente i territori vicini, e in cui la Germania avrebbe o prima o poi pensato di metter piede, se non ci fosse andata l'Italia. Ora fra la Germania, che occupando la Libia avrebbe acquistato una posizione navale nel Mediterraneo - essa non ne ha alcuna, - e l'Italia, che di nuove posizioni navali non ha nessun bisogno, perché ne ha anche troppe, e che ad ogni modo dalle posizioni della Marmarica non ha alcun profitto da ricavare, è evidente che per l'Inghilterra ·e per la Francia era preferibile l'Italia. Noi, in Libia, organizzeremo a nostre spese un paese, che non frutterà nulla a noi; ma togliamo a inglesi e francesi il disturbo e la spesa di occuparlo essi per assicurare la tranquillità dei territori vicini; e nello stesso tempo li assicuriamo contro l'intromissione di qualche altro, che sarebbe assai piu incomodo di noi. Insomma, se in Italia le questioni coloniali fossero discusse con quel senso della realtà, che distingue i popoli veramente colti e pratici, noi avremmo dovuto considerare l'offerta fattaci quindici anni or sono dalla Francia e dall'Inghilterra di andare in Libia, non come un compenso per il nostro disinteressamento dall'Egitto e dal Marocco, ma come un'offerta onerosa, per cui avremmo avuto il diritto ad essere compensati. P ' d , , uo parere un para osso, ma e cosi. NelJa famosa intesa anglo-francese-italiana per l'Africa settentrionale, noi assicuriamo ai nostri amici: 1) mano libera nel Marocco; 2) mano libera in Egitto; 3) che in Libia non avremmo consentito alla Germania di metter piede; 4) che le spese e le noie dell'organizzazione civile di un paese improduttivo, la cui disorganizzazione dava noia ai finitimi domini inglesi e francesi, ce la mettevamo sulle spalle noi. In compenso di tutte queste concessioni, avremmo dovuto chiedere garenzie per la questione balcanica contro l'Austria. Avremmo potuto fare qualcosa di meglio: autorizzare inglesi e francesi ad andare essi in Libia e a prendersi essi sulle spalle le spese e le noie, a cui siamo andati incontro noi, e appoggiarli contro eventuali proteste della Germania; ed esigere in compenso le garenzie necessarie per l'Albania. Sarebbe stato tutto danno cessante e lucro emergente. Ma eravamo abbacinati dalla febbre dei chilometri quadrati. Eravamo suggestionati dal dogma indiscusso e indiscutibile che la Libia fosse necessaria all'Italia. Dovevamo fare come fanno tutti gli altri, come se l'Italia fosse un paese eguale agli altri. Avevamo soprattutto paura di essere creduti astemii, come dice l'on. Barzilai: e per non essere astemii, comprammo una botte piena d'aceto. E accettammo come compenso ciò che era in realtà un nuovo onere. E per non avere sorprese sgradite nella questione balcanica dobbiamo tuttora sempre fare assegnamento sulla buona volontà della Germania e del321 Biblioteca Gtno Bianco
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