Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri s'(;ritti dal 1900 al 1915 militare di Biserta; può valere per Malta. Non ha nessun valore per la Libia. Né la Francia, occupando la Tripolitania invece di noi, sarebbe .diventata contro di noi piu forte che non sia grazie a Biserta; né l'Inghilterra, occupando la Cirenaica, avrebbe avuto c~>ntrodi noi una maggiore capacità di offesa militare che non le sia già garentita da Malta. Né noi, occupando la Libia, abbiamo acquistato per terra o ptr mare alcuna maggiore capacità di offesa e di difesa militare: anzi ci siamo indeboliti, tanto per terra quanto per mare. Uno dei guai militari dell'Italia è stato sempre appunto l'enorme sviluppo delle sue coste in rapporto alla sua superficie. Noi siamo vulnerabilissimi per mare in molti piu punti che non sieno rispetto a noi la Francia e l'Austria. E questa maledetta costruzione fisica del nostro paese ha sempre pesato penosamente sulla nostra storia militare e politica. Ed ecco che con la conquista della Libia ci siamo messi su le spalle altri 1.800 chilometri di costa da difendere, e una costa senz'altre basi navali all'infuori di quelle mediocrissime della Marmarica ! Questo per il mare. Quanto alla terra, non ci vuol molto a capire che gli uomini e i milioni, che dovremo sciupare per chi sa quanti decenni a conquistare il nulla economico e a mantenervi l'ordine, ci avrebbero fatto assai piu comodo, in caso di necessità, ai confini terrestri dell'Italia; o meglio avremmo potuto tesaurizzarli per il progresso civile del paese che si sarebbe trasformato, in caso di bisogno, in altrettanta capacità di offesa e di difesa militare. E non si ripeta il luogo comune che, insediati in Libia, noi potremmo in caso di guerra minacciare per terra i possedimenti inglesi e francesi, dalla Cirenaica e dalla Tripolitania. Tutte le forze, che noi distraessimo per "buscar aventuras " in Africa, sarebbero perdute per la guerra europea. E i destini delle colonie sarebbero decisi non coi raids coloniali, ma nelle battaglie terribili, da cui dipenderebbe il destino di Berlino, di Londra, di Parigi, di Vienna, di Milano. Voi - ci si può dire - ragionate sulle ipotesi che la Libia, non conquistata dall'Italia, fosse stata occupata da inglesi e francesi. Ma se si fosse insediata, a Tobruck e a Tripoli, la Germania arrivandoci magari ... dal SudAfrica, come l'on. Labriola arriva a temere, non sarebbe stato questo un disastro per noi? , Noi non esitiamo ad affermare che neanche l'insediamento della Germania in Libia sarebbe stato un disastro per noi. Una vicinanza di quel genere sarebbe stato un grave pericolo per francesi e inglesi: e toccava ad essi guardarsene a loro spese. A noi non avrebbe fatto né caldo né freddo, perché alleandoci con gli uni avremmo potuto sempre tenere in iscacco gli altri. L'ipotetico insediamento della Germania in Libia, ci sarebbe stato piu utile che dannoso, mentre l'insediamento dell'Inghilterra e della Francia ci sarebbe stato indifferente. Eliminato, pertanto, ogni interesse economico o militare nell'occupazione italiana della Libia, a che cosa si riducono le famose metafore che l'Italia, 314 Biblioteca Gino Bianco

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