"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 dal timore dei danni economici, ma anche - e principalmente - dall'aumento enorme degli armamenti e dal terrore dei loro effetti nel caso di una guerra aperta. La corsa pazza agli armamenti, per cui sembra che alcuni Stati vadano volontariamente incontro alla rovina finanziaria ed economica, potrebbe rappresentare per le grandi potenze contemporanee quello che era la guerra guerreggiata nelle epoche precedenti. Le guerre si combatterebbero oggi a suon di milioni, e lo Stato sconfitto sarebbe quello che non può seguire lo Stato rivale nell'impostazione di un maggiore numero di navi da battaglia o nell'aumento della forza bilanciata. Cosi fra Austria e Russia si sarebbe combattuta in quest'ultimo anno una grande guerra incruenta, in cui ciascuna delle due parti avrebbe speso parecchie centinaia di milioni ed in cui l'Austria - sebbene non si possa ancora pronunciare l'ultima parola - sarebbe rimasta sconfitta. Ma quand'anche si volesse accettare una tale concezione paradossale della guerra moderna e si volesse in tal modo giustificare le enormi spese per gli armamenti, non resterebbe meno vero per questo che ormai - per l'una o per l'altra ragione - è assolutamente improbabile lo scoppio di una guerra generale europea, e perderebbe ogni valore l'argomento della paura e del premio d'assicurazione, che fa maggior presa sulla gran massa del pubblico. Escluso questo timore, lo Stato il quale non abbia motivo di dar forza ad una politica aggressiva col terrore dei suoi armamenti, non potrà ancora, finché non siano vinti i pregiudizi attuali, prender da solo l'iniziativa del disarmo; non avrà alcuna ragione di andar incontro alla propria rovina per correr dietro agli armamenti degli Stati vicini. Perché dovevamo andare in ubia 1 Utilità economiehe e necessità militari Dipenderà probabilmente dal fatto che io sono un perfettissimo imbecille, come altra volta Arturo Labriola ha avuto la bontà di avvisanni; ma neanche il discorso fatto alla Camera dal Labriola per spiegare i motivi, per cui l'Italia non poteva fare a meno di andare in Libia, mi ha svelato il grande arcano. 1 Pubblicato in " L'Unità," a. lii, n° 8, 20 febbraio 1914, pp. 463-64, e riprodotto nel volume Come siamo andati in Libia, pp. 289-295, sotto il titolo Il valore militare della Libia; e nel volume "L'Unità " e " La Voce," cit., pp. 372-379. [N.d.C.] 312 BibliotecaGino Bianco
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