La salubrità della " Lybia italica " alla Quadruplice, e se l'Italia rimarrà ferma sempre alla tutela dei propri interessi reali, l'Europa uscirà divisa in tre sistemi diplomatici indipendenti: intesa anglo-francese, alleanza austro-germanica, intesa italo-russo-balcanica, capaci di assicurare per molto tempo, assai meglio che i due sistemi attuali della Triplice Alleanza e della Triplice Intesa, l'equilibrio europeo e il progresso pacifico di tutti i popoli. La sal,ubritàdella "Lybia italica" 1 Un conservatore, un nazionalista, ma pnma di tutto un galantuomo ed uno studioso serio ed equilibrato, l'on. prof. L. Messedaglia, ha pubblicato or ora (Estratto Atti dell'Accademia di Verona, serie IV, tomo XII, Verona, 1912) un opuscolo Per lo studio della patologia e dell'igiene della Libia italiana, confrontando le osservazioni di Paolo Della Cella con quelle di altri viaggiatori antichi e moderni. Il Messedaglia mette in evidenza, sulla traccia delle esattissime informazioni del Della Cella, le pessime condizioni igieniche della Cirenaica in generale, e cli Derna in particolare. Sono comunissime le oftalmie, la sifilide, le malattie della pelle, soprattutto la lebbra, la malaria, il tifo petecchiale, la febbre maltese. Tra le epidemie di peste, quella tremenda del 1821 in meno di 40 giorni ridusse gli abitanti di Derna da 7000 a 500! Questa straordinaria ricchezza di malattie contagiose in tutta la Libia e soprattutto a Derna, si spiega con la grande sudiceria degli indigeni e con la immensa quantità di insetti trasmettitori. Delle pulci (ed è assodato che queste trasmettono la peste bubbonica) il Della Cella scriveva: Sono immense schiere di pulci che sbucano a sciami da queste sabbie, coprono le gambe dei viaggiatori, filtrano nei barracani, e preparano notti piu penose ancora dei disagi del giorno. Delle mosche, il Mathuisieulx (La Tripolitaine d'hier et de demain, Paris, Hachette, 1912, pp. 78-79; cito di seconda mano, cioè dall'opuscolo di Messedaglia) scrive: "Le grand Béau de Derna consiste en une abondance extraor1 Pubblicato in "L'Unità/ a. I, n° 49, 16 novembre 1912, p. 196, a firma X.Y., e riprodotto nel volume Come siamo andati in Libia, p. 126. [N.d.C.] 261 Biblioteca Gino Bianco
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