'4 Come siamo andati in Libia'' e altri scritti dal 1900 al 1915 chia presenta con le guerre, in cui si è dolorosamente formata la nazionalità nostra. Allorché il Piemonte proclamava in faccia all'Europa ostile il principio della nazionalità italiana, non faceva una semplice questione transitoria di politica locale: agitava un principio di giustizia universale, umana: ed era quest'elemento universale, umano, del diritto italiano, che conciliò al piccolo stato subalpino la simpatia di tutti quelli, che in Europa avessero mente e cuore: e dovemmo, in buona parte a quest'aspetto di giustizia assoluta che santificava la causa nostra, se essa, pur attraverso a mille incertezze minacciose, trionfò infine sopra ostacoli che umanamente parevano insormontabili. Gli stati balcanici muovono oggi alla Turchia una guerra analoga a' quella che mosse, cinquant'anni or sono, il Piemonte all'Austria. E dinanzi a questo sforzo di un popolo che vuol vivere come viviamo noi, non ci è lecito rimanere indifferenti e cinici. E commetteremmo un mostruoso delitto, se ci rendessimo complici della rovina di una causa giustificata anch'essa, come fu già la nostra, dal medesimo principio di diritto universale. Le autonomie balcaniche e l'Italia Ma non basta. Gli avvenimenti storici risultano dal concorrere di elementi assai complessi: né è lecito disgiungere l'elemento ideale dall'economico o dal politico; ma tutti insieme costituiscono quella suprema ragione di fatto, che dev'essere guida sicura all'uomo di stato. Come abbiamo piu volte scritto e come è piu opportuno che mai ripetere, interes.re fondamentale dell'Italia, in fatto di politica estera, è quello di evitare ogni ulteriore espansione politica della Austria-Ungheria nella penisola balcanica. Fino a quando gli attuali staterelli balcanici saranno autonomi e male organizzati, Valona non rappresenterà un pericolo militare né per l'Italia, né per l'Austria, e i rapporti commerciali con la penisola balcanica non potranno essere permanentemente monopolizzati né dall'una né dall'altra delle due potenze adriatiche. Chi avrà miglior filo tesserà miglior tela; tanto peggio per chi non avrà saputo fare una politica abile; ma né i vantaggi saranno mai permanenti, né gli errori irreparabili. Quando gli stati balcanici riescissero a darsi un assetto meno scombinato di quello d'oggi in un sistema politico piu complesso, sia a tipo unitario, sia a tipo federale, ma ad ogni modo autonomo ed investito di assoluta sovranità, questo nuovo sistema di forze non sarebbe necessariamente e permanentemente amico nostro, ma non sarebbe neanche necessariamente e permanentemente nostro avversario. Valona diventerebbe una formidabile posizione militare a servigio del nuovo stato. Un nuovo elemento potentissimo interverrebbe ad esigere la sua parte di influenza nell'equilibrio internazionale europeo. Nell'Adriatico si incontrerebbero tre potenze autonome: l'Italia ad ovest, 258 Biblioteca Gino Bianco
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