'· Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 sempre quello di Costantinopoli, il quale è rappresentato da un luogotenente locale. Ma questo " luogotenente del dominatore politico di Costantinopoli " di chi sarà in realtà "nostro fedele servitore"? di Maometto V o di Vittorio Emanuele III? Tutto dipende dall'uomo che è stato scelto a siffatto uffizio, nuovo a quel che sembra nella storia dell'impero turco, e dall'abilità e dal tatto con cui l'Italia saprà maneggiarlo. Se a Naib-al-Sultan è stato scelto un uomo di fede italiana sicura, e se i nostri governanti non faranno troppi spropositi, è certo che questo luogotenente del sultano, mentre manterrà piu a lungo negli arabi la illusione che i turchi sono rimasti i veri padroni del paese e che noi vi stiamo soltanto per condiscendenza del sultano e in via puramente provvisoria, faciliterà straordinariamente la pacificazione del paese comunicando agli arabi gli ordini nostri come volontà sue, eserciterà insomma di fronte agl'indigeni quella funzione di autorità intermediaria legittima fra dominatori e dominati, che tanto utilmente è esercitata a vantaggio dell'Inghilterra e della Francia dal kedivé in Egitto, dal bey a Tunisi, dal maghazen in Marocco. E dovremo pensare noi con la nostra prudenza e col tempo - molto tempo! - a sostituire lentamente negli spiriti dei nostri sudditi l'idea della legittimità italiana a quella della legittimità turca, in modo da potere un bel giorno pensionare tranquillamente e magari per desiderio degli stessi nostri sudditi il diventato ormai inutile " nostro fedele servitore." Se, invece, il Naib-al-Sultan farà come certi cardinali, che appena diventano papi cambiano improvvisamente faccia e carattere, e intenderà di essere "fedele servitore" del solo suo legittimo sovrano, oppure se il Governo italiano farà tali e tanti spropositi da metterlo in una posizione addirittura indecente di fronte a quella popolazione per cui egli è la sola legittima autorità, e lo costringerà a scegliere fra la ribellione e il disonore, in questo caso il Naibal-Sultan, anche se potrà esserci utile a lubrificare qualche attrito nei primi tempi della luna di miele, in realtà non servirà che a mantenere a lungo, sotto la cenere, la brace dell'odio anticristiano e antiitaliano, e un bel giorno si rivelerà come uno dei piu rovinosi errori della pace di Losanna. Ed ecco come il trattato di Losanna si somiglia alle oleografie delle osterie di campagna. E parecchie altre fra le disposizioni di esso possono dare luogo ad osservazioni analoghe - sono un " salto nel buio," come ci scrive uno dei nostri piu competenti orientalisti; possono diventare per noi "una gabbia d'impotenza costruitaci con le nostre stesse mani," ci scrive un altro. E noi abbiamo una gran paura che il nostro paese sia spaventosamente impreparato a rendersi conto dei problemi, che deve risolvere, e de1le provvidenze piu opportune per superarli o girarli. Il documento piu limpido di questa impreparazione spaventevole, è dato appunto dagli atti della pace di Losanna, quando si confrontino col nefasto decreto di sovranità piena e intera del 5 novembre passato. Bisogna essere proprio ciechi per non vedere che l'Italia, accettando in 252 BibliotecaGino Bianco
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