Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

'' Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 e il sig. De Frenzi ci attribuisce, al solito, a questo proposito, un'idea che non abbiamo mai avuta). Anche se il sig. De Frenzi riescisse a dimostrare che quei documenti furono pubblicati, non con l'intenzione di contrih1;iirealla sovraeccitazione dello spirito pubblico ma per... calmarlo; anche se il sig. De Frenzi riescisse a dimostrare che non furono presi sul serio da nessuno, e che anzi nessuno se ne avvide e nessuno li lesse; resterebbe sempre il fatto che un ufficiale ·dell'esercito ha pubblicato dei documenti falsi, pubblicati da lui, oppure affidatigli per la pubblicazione da persone di cui rifiuta di fare il nome, e resterebbe il fatto che un consiglio di disciplina del ministero della Guerra avrebbe assolto quest'ufficiale. Ed è precisamente di fronte a questo fatto, che noi abbiamo piu volte domandato perché i signori dell'Idea nazionaù, cos1gelosi dell'onore dell'esercito, rimanevano muti come pesci. Ed è precisamente a questa domanda che il signor De Frenzi si ostina a non rispondere, sforzandosi di dissimulare il suo imbarazzo sviando la discussione in ciancie, diciam cos1,periferiche. Se un professore di scuole medie scrive un articolo di giornale contro la "bella guerra," subito tutti i De Frenzi gli sono addosso a vilipenderlo; e c'è un loro deputato, l'on. Gallenga, che invoca contro il malcapitato uomo i fui• mini del Governo. Viceversa, se un ufficiale dell'esercito falsifica dei documenti o li pubblica ostinandosi a dire che sono opera sua, e se un consiglio di disciplina ha passata buona al sullodato signore una mancanza siffatta contro l'onore, - solo allora nessun Gallenga sente il dovere d'interloquire, solo allora i tutori e i monopolizzatori dell'onore dell'esercito ammutoliscono o scantonano. Perché questa differenza di pesi e di misura? Forse i sigg. De Frenzi e C. ritengono che non è agire contro l'onore il fabbricare documenti falsi, ché anzi è opera meritoria di nazionalismo eroico; mentre è delitto contro l'onore solamente essere contro la guerra? Oppure hanno qualche motivo per desiderare che la luce non si faccia mai su questo losco affare? La passeggiata militare 11 sullodato dottor Balanzone del nazionalismo si è sentito punto anzi che no dall'articoletto (Unità, n. 42), in cui il nostro Mug., notava con stupefatta ilarità la solenne disinvoltura, con cui gli scrittori dell'Idea nazionale rimproverano oggi il generale Caneva di aver creduto che gli arabi fossero nostri amici e ci aspettassero a braccia aperte, e cercano di far dimenticare che sono stati precisamente essi, gli scrittori dell'Idea nazionale e i loro soci... occasionali, a spacciare nell'estate passata la frottola della pas5'ggiata militare e delle braccia aperte e delle bandierine degli arabi. Niente affatto, salta su ad esclamare con una faccia tosta piu che eroica il dottor Balanzone. "Mancamenti, negligenze, c<;>lpevoliingenuità di tutti. 248 Biblioteca Gino Bianco

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