"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 tutto l'interesse a vederci rimanere in una Triplice, che sarebbe per tutti, grazie all'Italia, garanzia di tranquillità e di pace. Qualora, invece, la Germania e l'Austria pretendessero d'imporci patti assoluta.mente contrari -al nostro interesse nazionale, facendo della nuova Triplice una macchina di aggressioni e di sconvolgimenti internazionali, noi dovremmo rifiutare, e potremmo farlo tranquillamente grazie all'altro trattato con le potenze della Triplice Intesa, che entrerebbe in vigore senz'altro. Un anno dopo 1 Oggi l'Unità esce nell'anniversario della nostra dichiarazione di guerra alla Turchia. Oggi - è facile immaginarlo.! - tutti gli organi grandi e piccini del nazionalismo piu o meno bancario ed affarista risuoneranno di inni alla nuova gloria e grandezza d'Italia; noi a quel clamore, che potrebbe anche avere lo scopo di stordire e di far dimenticare, preferiamo opporre qualche riflessione e qualche ricordo di non dubbia opportunità. Ricordiamo l'entusiasmo un po' simile ad una ubbriacatura con cui fu accolta la dichiarazione di guerra; la canea rabbiosa scatenata contro i pochi pessimisti oppositori; lo stupefacente bagaglio di rosee illusioni con cui l'armata parti per la passeggiata militare, in mezzo al consenso dell'Europa plaudente, verso le terre promesse dalle mirabolanti ricchezze, verso gli arabi aspettanti a braccia aperte i liberatori. Che cosa resta di tutto questo, dopo un anno? La passeggiata militare è mutata in lunga, difficile, sanguinosa guerra; la conquista che si satebbe dovuta spingere in breve vittoriosa all'interno (già nell'ottobre ferveva tra il Governo e i corrispondenti di guerra la polemica per accompagnare il corpo di spedizione nell'avanzata!) è ancora limitata a pochi chilometri quadrati presso la costa; gli arabi aspettanti si son mutati in ostinati e irreducibili avversari; l'Europa è diffidente od ostile; le descrizioni di ricchezze e di tesori sono giorno per giorno abbattute e distrutte da una critica obbiettiva basata sulla verità e sulla realtà; la guerra di redenzione e di conquista appare ogni giorno piu nella sua trista luce di impresa di speculazione voluta e montata dall'alta finanza oscillante tra il clericale Banco di Roma e l'ebrea Banca Commerciale. 1 Pubblicato in " L'Unità," a. I, n° 42, 28 settembre 1912, p. 165, a firma L'UNITÀ. [N.d.C.] 236 BibliotecaGino Bianco
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