La nuova T ripli'ce 1 Abbiamo piu volte spiegato in questo giornale come, data la politica mondiale della Germania industriale e imperialista, - dato il conseguente dissidio anglo-germanico, - data l'adesione della Francia alla politica dell'Inghilterra, - data la necessità in cui si trova la Germania di pagare con qualcosa di concreto l'appoggio che essa chiede all'Austria nella eventuale lotta contro l'Inghilterra e la Francia, - dato che questo "qualcosa di con- · creto " l'Austria non può trovarlo che in una nuova espansione politica nella penisola balcanica, secondata dalla Germania, - dato eh~ ad impedire questa nuova espansione politica austro-balcanica sono egualmente interessate Russia e Italia; - la Germania, se vuole neutralizzare la Russia nella Triplice Intesa e mantenere l'Italia nella Triplice Alleanza, e costituire cosi un blocco sicuramente capace di schiacciare la Francia e l'Inghilterra, deve sforzarsi di conciliare gl'interessi dell'Austria della Russia e dell'Italia, offrendo alla Russia e all'Italia dei compensi notevoli, a spese beninteso dell'Inghilterra e della Francia, in corrispettivo della libertà, che Russia e Italia lascerebbero all'Austria nei Balcani. E i compensi non possono essere che il libero passaggio degli Stretti e qualche ulteriore espansione territoriale per la Russia, e l'offa della Tunisia per l'Italia. La nuova Triplice, pertanto, nelle intenzioni della Germania dovrebbe legare l'Italia a una politica di aggressività anti-inglese e anti-francese, la quale era del tutto estranea alla Triplice del decennio passato. E tutto ciò che in questo momento rende difficili le relazioni fra Italia e Francia non può avere altro risultato se non di favorire il gioco della Germania, togliendo all'Italia ogni libertà d'opzione e costringendola a rinnovare la Triplice alle nuove condizioni, che fanno comodo alla Germania. A confermare piena.mente le nostre constatazioni, sono venuti in buon punto, in questi ultimi tempi, alcuni articoli del Corriere della Sera, che si può considerare come il piu abile organo della politica tedesca in Italia. Il Corriere della Sera si guarda bene, naturalmente, dal rivelare nettamente il fine a cui mira e il resultato a cui vuol condurre l'Italia. Ma mettendo insieme ciò che via via è andato in varie occasioni scrivendo, e soprattutto tenendo presente ciò i::hemostra di desiderare e di temere, il suo programma di politica estera riesce ben definito e chiaro. NeL.numero del 4 luglio 1912, commentando il convegno di Baltischport fra Guglielmo II e Nicola II, il Corriere scrive: 1 Pubblicato in II L'Unità," a. I, n° 32, 20 luglio 1912, pp. 127-128, a firma L'UNITÀ. [N.d.C.] 208 Biblioteca.GinoBianco .
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