Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

della democrazia cristiana in Italia (1952), anch'esso inedito, chiude la prima parte del presente volume. La seconda parte contiene una scelta, in ordine cronologico, dei saggi piu brevi, articoli, lettere e trafiletti, non ripubbli– cati in altri volumi della collana, sui rap– porti tfra Stato e Chiesa in Italia. Gli ac– cordi lateranensi furono decisivi nell'evo– luzione del pensiero di Salvemini in questo · campo. Dal laicismo un po' distaccato del trentennio precedente, quando in ogni for– ma di anticlericalismo era propenso a ve– dere un "diversivo" antidemocratico e an– tipopolare, egli si converti a un laicismo piu impegnato, quello dei grandi intellet– tuali italiani, "pronti a diventare anticle– ricali non appena si. sentano minacciati nella loro libertà dalla dominazione del clero." Non rinnegò mai il suo senso re– ligioso della vita e il suo profondo rispetto per ogni religione sinceramente professa– ta; ma dal 1929 non si lasciò sfuggire un'occasione per affermare l'inconciliahi– li tà della democrazia col cattolicesimo ge– rarchico e autoritario, impersonato da "un dittatore," il papa, e dai "suoi aiutanti"; per distinguere fra "democrazia· e clero– crazia," "canonico e civile," "peccati e de– litti;" per denunciare il concordato di Pio XI e di Mussolini, una vergogna di cui si deve esigere l'abolizione immediata. "È di moda oggi," lasciò scritto nel mar– zo 1957, pochi mesi prima della morte, "fra i praticanti anche di sinistra affermare che il nostro paese non sente il problema delle relazioni fra Stato e Chiesa. La verità è che questo problema non lo sentono o fanno fìnta di non sentirlo i politicanti suddetti, ma tra le nuove leve che sono venute avanti in questi ultimi dieci anni il problema è sentito assai profondamente," perché nella gioventu è universale il bi– sogno di "mettere fine agli equivoci e agli opportunismi. " Biblioteca Gin( B 6 L .. 000

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