Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia
La politica di Pio Xl [...] cominciava appena ad accennarsi. E in relazione con quest'accostarsi della maggio– ranza socialista all'idea di collaborazione col partito popolare, si accentua nel partito popolare una crisi fra gli elementi di destra e quelli di sinistra: il marchese Cornaggia, che al tempo di Pio X fu il personaggio piu autorevole del movimento demo-moderato, promuove il sorgere di una organizzazione cattolica di destra; e Pio XI sembra approvare questo tentativo, e già cominciano a chiamarlo "il papa dei moderati lombardi. " 16 Ben presto i sintomi diventarono pìu chiari. Il cardinal Boggiani ripub– blicò la lettera del luglio 1920 contro il partito popolare in un volume delle sue pastorali 11 e ci tenne a far sapere che essa non era mai stata né disapprovata, né condannata "da Colui, che solo avrebbe avuto e avrebbe ìl diritto di farlo": alludeva dunque non solo a Benedetto XV ("avrebbe avuto"), ma anche al papa · vivente (''avrebbe"). Avrebbe fatta questa affermazione, se non vi fosse stato autorizzato da Pio XI? A togliere ogni dubbio, l'Osservatore romano del 30 luglio 1922, dando notizia del libro' del cardinal Boggiani, spiegava che le parole del porporato, "se hanno la data di qualche anno addietro, conservano, peraltro, tuttora la stessa ragione di attualità e di preveggente intervento che [le] fecero, a suo tempo, dettare": Questi Atti Pastorali L.. hanno] avuto, in questi anni, dagli uomini e dalle cose, piena conferma L.] nei loro giusti richiami e saggi ammonimenti [...]. È questo volume un vero prontuario, un manuale di disciplina e di dottrina, utilissimo ai cattolici, specialmente in questi tempi di tanti oblii e di tante defezioni. Nel settembre si tenne in Roma il congress0 nazionale della Gioventu cattolica. Il congresso ebbe ad affrontare due grosse questioni: se dovesse approvare la formazione di "avanguardie" antifasciste, e quale dovesse es– sere l'azione politica della Gioventu cattolica. Su entrambe le questioni prevalsero le tesi sostenute dai democratici. Il congresso dichiarò le "avan– guardie" conformi agli statuti e agli scopi della Gioventu cattolica, pure escludendo che esse dovessero assumere carattere militare; ed affermò che l'organizzazione, "pur essendo assolutamente apolitica, addestra[ va] i giovani allo studio e alla soluzione dei problemi politici, secondo le direttive della Chiesa. 1118 La vittoria dei democratici si affermò ancor piu evidente all'atto delle elezioni: la lista, che i congressisti chiamavano "antifascista," pre– valse con maggioranza schiacciante. Alla fine delle adunanze, i congressisti andati a rendere omaggio al papa dovettero inghiottire una lunga ramanzina, dalla quale impararono che il papa ammetteva una sola forma di "avan– guardia": quella che era necessaria per combattere "le grandi e sublimi battaglie di Dio"; alla Gioventu cattolica egli domandava "non politica, non economia sociale, dico perfino non cultura, ma prima di tutto la for– mazione cristiana della vita individuale. 1119 16 G. SALVEMINI, Il partito popolare e la questione romana, cit., pp. 45-48 [ripubblicato in questo volume, pp. 66-67]. 17 I due anni dell'episcopato genovese, cit. Cfr. indietro, p. 246.. lN.d.C.l 18 "La civiltà cattolica,." 1922, IV, \>· 65. (N.. d.C.] · .\.9. !.bid., P.. ,5 .. . iblioteca Gino Bianco
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