Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia
Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl i socialisti, nel congresso nazionale del 1912, vietarono ai compagni di far parte della massoneria. Questa era l'influenza che la massoneria esercitava in Italia prima della grande guerra. Nel luglio 1913, avvicinandosi le elezioni generali politiche, i naziona– listi organizzarono un referendum sulla massoneria fra gli uomini piu noti della classe intellettuale italiana. Il questionario non fu inviato né ai fram– massoni dichiarati, né ai cattolici militanti, salvo due o tre, né ai nazio– nalisti piu noti. Le risposte risultarono quasi tutte avverse alla massoneria. 3 Se dobbiamo credere alle rivelazioni di una rivista nazionalista,4 diretta da un prete spretato, la massoneria di palazzo Giustiniani contava, alla vigilia della guerra, 487 logge, delle quali 60 avevano sede all'estero e nelle colonie, 103 nella Sicilia, 65 nel Napoletano, 111 nell'Italia cen~ trale, 109 nell'Italia settentrionale, e non piu di 9 nella Sardegna. 5 L'Ita– lia meridionale, che aveva assai piu logge dell'Italia settentrionale, era la parte del paese che aveva minore influenza sulla politica generale italiana: chi realmente governava l'Italia era la classe dirigente dell'Italia settentrionale. Quanti fossero i "fratelli" iscritti in quelle 487 logge, non sappiamo. Secondo l'agenzia cattolica Corrispondenza, Roma 29 luglio 1929, le logge dipendenti da palazzo Giustiniani erano salite nel 1925 a 502, di cui 60 all'estero, e contavano 25.000 fratelli. Non c'è pericolo che le cifre siano inferiori al vero. Caso mai c'è pericolo che siano esagerate, perché proven– gono da un clan di fanatici, ossessionati dall'incubo massonico. Possiamo dunque ritenere che alla vigilia della guerra i massoni di palazzo Giustiniani non superassero il numero di 25.000. Quanto ai massoni di piazza del Gesu, nessuno prima della guerra era in grado di numerarli. Per il 1925, l'agenzia Corrispondenza dette 28 areopaghi, 44 capitoli e 471 logge, senza svelare il numero dei "fratelli." Pare che nella massoneria di piazza del Gesu vi fossero piu aeropaghi, capitoli e logge che "fratelli," per questa ragione il numero dei fratelli è sempre rimasto "impenetrabile." Che i massoni italiani fossero anticattolici, non c'è dubbio. I massoni dei paesi anglosassoni e germanici riescono difficilmente a comprendere lo spirito anticattolico, da cui la massoneria è animata nei paesi latini, e la sua partecipazione attiva alle lotte politiche. Essi vivono in paesi, in cui il cattolicismo è religione di minoranza, e ha dovuto lottare a lungo per con– quistare le sue libertà, e non ha avanzato finora nessuna pretesa alla premi– nenza. Invece nei paesi latini sono i non cattolici e gli indifferenti che hanno dovuto lottare a lungo contro la Chiesa cattolica per conquistare la libertà religiosa, e debbono stare sempre sul chi vive per non lasciarsela 3 M. VAUSSARD, Su,- la nouvelle Italie, cit., pp. 70 sgg. Le risposte furono raccolte in volume [Inchiesta sulla Massoneria] e pubblicate dall'editore Bemporad di Firenze nel 1924. Il volume reca una prefazione del deputato fascista prof. E. Bodrero. 4 "La vita italiana," diretta da Giovanni Preziosi, 14 ottobre 1922, 15 dicembre 1922 e 15 gennaio 1923. [N.d.C.] 5 M. VAUSSARD, Sur la nouvelle ltalie, cit., pp. 80-81. 194 BibliotecaGinoBianco
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