29 Le regola del 3, cui· prima accennavo, diede modo al Partito dominante, di controllare personalménte ciascun elettore. ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boi_cottaggiodal lavoro e con le percosse. (Rumori). Voci: No! No! MATTEOTTI: Nella massima parte dei casi ·però non vi fu bisogno delle sanzioni, perchè i poveri contadini sapevano inutitle ogni resistenza e dovevano subi,re la legge del più forte, la legg~ del 'padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o del Fascio. ( Vivi rumori - Interruzioni). . SUARDO: L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentJlnt_e; insulta il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dall'aula. ( Rpmori - Commenti-). La mia città in ginocchio ha inneggiato al duce Mussolini; sfido l'onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono questa aula. (Applausi - Rumori - Commenti). TERUZZI: L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. (Rumori all'estrema sinistra) . .PRESIDENTE : Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, ' concluda·! MATTEOTTI: lo posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i ·certificati elettorali. metodo che in realtà erano stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che ·dall'Italia fascista ha avuto l'onore di essere allargato a larghissime zone del Meridionale-; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero. i certiHcati furono ràccolti e afJìdati a gruppi di :individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni s'i !presentarono a-J seggi e votarono a nome di qualcuno che aveva compiuto 1blJteca Gmo Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==