Filippo Turati - Il vindice sacrificio di Giacomo Matteotti

29 Le regola del 3, cui· prima accennavo, diede modo al Partito dominante, di controllare personalménte ciascun elettore. ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boi_cottaggiodal lavoro e con le percosse. (Rumori). Voci: No! No! MATTEOTTI: Nella massima parte dei casi ·però non vi fu bisogno delle sanzioni, perchè i poveri contadini sapevano inutitle ogni resistenza e dovevano subi,re la legge del più forte, la legg~ del 'padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o del Fascio. ( Vivi rumori - Interruzioni). . SUARDO: L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentJlnt_e; insulta il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dall'aula. ( Rpmori - Commenti-). La mia città in ginocchio ha inneggiato al duce Mussolini; sfido l'onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono questa aula. (Applausi - Rumori - Commenti). TERUZZI: L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. (Rumori all'estrema sinistra) . .PRESIDENTE : Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, ' concluda·! MATTEOTTI: lo posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i ·certificati elettorali. metodo che in realtà erano stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che ·dall'Italia fascista ha avuto l'onore di essere allargato a larghissime zone del Meridionale-; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero. i certiHcati furono ràccolti e afJìdati a gruppi di :individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni s'i !presentarono a-J seggi e votarono a nome di qualcuno che aveva compiuto 1blJteca Gmo Bianco

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