25· della Giunta deÙe elezioni. C'è una proposta di rinvio degli atri alla Giunta ... MATTEOTTJ : Onorevole presidente! PRESIDENTE: On. Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente. MATTEOTTI : Io chiedo di parlare non prudentemente nè imprudentemente ma parlamenllarmente. · PRESIDENTE: Parli, parli. MATTEOTTI: I candidati non avevano libera circolazione... (Rumori - Inte1'.ruzioni). PRESIDENTE: Facciano svlenzio! Lascino parlare! Voci: Lasciatelo parlare! · MATTEOTTI : Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse .città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettar<'ll0 la candidatura, perchè sapevano che accettare la candidatura voleva·-dire non aver più lavoro l'indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare aill'estero. (C0mmenfi). Una voce: Erano disoccupati! MATTEOTTI: No, lavorano tutti e solo non lavorano - quando voi li boicottate. Voci da destra: E quando li boicottavate voi? FARINACCI : Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco ! MATTEOTTI: Uno dei candidati, !'on. Piccinini, al quale mando a nome del mio Gruppo un saluto ... (Rumori). Voci : E Berta? Berta ! MATTEOTTI : . . . conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del pror,-io Partito. Fu assassinato nella sua - casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo ali 'indo-' m·ani. (Rumori). · · Ma i candidati - voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi - i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono nrendere tutto quello che è nella lotta Biblioteca Gino Bianco
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