:;i;.~ lit, IL VINDICE SACRIFICIO ' . ' ... 't;. ~- J,,; . ]' '~; di GIACOMO MATTEOTTI ' ' ç , " ,, . ~ ~ IP' ·" celebrato da Filippo Turati (27 giugno_Ì924) • LA DJCHIARAZIONE • ' t DELLE OPPOSIZIONI ALLA CAMERA l f' p ' ,. ' L'ULTIMO 'DISCORSO ... DEL MARTIRE,· {Camera dei Deputati, ·so m&ii?io 192i) -~ , ' ,-/ i~J , --------- -------------- ' ' i CENT. 40 i ' ' ----·--------------· --- ,s '· ~:i~- \, " ' h 1 .'(j ~·. ~~~ 1' . r •· ' ,. ,. l I. ,_. ' ,. ' 1 PRESIDE.''"'_"_'"_ O~OIGI.I. o I . D(IM!SISTRI "'"'""'-":limoo>On< .,,,·n, a,- "'""'""""'";"""''"h '""""'"'""""
GIACOMO MATTEOTTI LACOl111E0 RAZ1IDftE i J LA 11 o z I on E DELLE. oppos1z1on1 L'ULTIMO DISCORSO ~- ~ , B,::ilioteca· Gino Bianco
Roma - Tip. L. Morara • P, Celimontana 39·8 Rihlint<>r;:i Gino Biarco
Ilvlndlcesacrificio d Matteotti celebrato da Filippo Turati Vorrei che a questa riunione, non si desse il nome logoro, consunto - specialmente qui dentro - di « commemorazione ». Noi n~n «·commemoriamo,>. Noi siamo qni convenuti ad un rito, .ad un rito religioso, che è il rito stesso della Patria. Il fratello, quegli ch'io non ho bisogno di nominare, percliè il suo nome· è nei , ostri cuori, perchè il suo nome è evocato in questo momento da. tutti gli uomini di cuore, al di qua e a.I di là dell'Alpe e dei mari, non è un vinto, non è neppure un assassinato. Egli vive, Egli è qùi, presente e pugnante. Egli è un accusatore ; Egli. è un giudicatore ; Egli è un vindice. Un vindice. Non il nostro vindice, o colleghi. Sarebbe· troppo mise• ra.. e futile cosa. Egli è qui il vindice della. terra nativa.; il vindice della Nazione che fu depressa e soppressa; il vindice di tntte le cose grandi, che Egli amò, che noi amammo, per le qua.li vivemmo, per le quali oggi più che mai abbiamo, anche se stanchi e sopraffatti dal disgusto, il do-vere di vivere. E il dovere di vivere è anche, e sopratutto, il doYe• re di morire quando l'ora lo comanda. Biblioteca Gino_Bianco
4 Di morire per rivivere; di morire perchè tutto un popolo morto Ti viva; di morire perché il nostro sangue purifichi le zolle, le sacre zolle della P_atria, che alla Patria - se le fecondi sudore di servi - procacciano messi avvelenate. E questo vivo, che è -qui accanto a me, alla mia destra, ritto nella sua svelta figura di giovine arciere, di cu i voi vedete il sdrriso, di 1iui voi sc_orgete il cipiglio - _ perc-hè non è un'allucinazione, perchè lo vedete, perchè non vi inganno, - qu,esto vivo, questo superstite, questo ormai immortale e invulnerabil", fatto tale dai nemici nostri e d'I talia; questo vivo, nell'odierno rito, è.trasfigurato. E' Lui ed è tutti. E' uno ed è l'universale. E' un individuo ed è una gente. Invano gli avranno tagliuzzato le membra, invano (come si narra) _lo avranno assoggettato allo scempio più a troce, invano il suo viso, dolce e severo, sarà stato sfigurato . Le membra si sono ricomposte. Il miracolo di Galilea si è rinnovato. A che le v:ane ricerche, o farisei d'ogni stirp ef A che gli idrovolanti sul lago; a che il perlustrare la macchia, il frugare nei forni, L'avello ci ha resq la salma. Il morto si leva. "La mia idea nori muore,, 1 • E parla. E ri)ice le parole sante, strozzategli nella gola, che furono da uno dei sicari tramandate alle genti , che son Sue quand'anche non le avesse pronunciate, che son verelse anche non fossero realtà, perchè sono- l'anima Sua; le parole che si incideranno nel bronzo sullà targa che mureremo qui o sul monumento che rizzeremo sulla piazza. a mònito dei futuri: «Uccidete me, ma l'idea che è in me non la uéciderete mai..:. La mia idea non muore ..• I miei bambini si g lorieranno del loro padre... I lavoratori b~"diranno il mio cadavere ... Viva il Socialisino !~. Rihlioteca Gin Biarco
5 E' qui trasfigurato, o colleghi. E di ciò il mio egoismo si duole, il mio piccolo egoismo di individuo, di fratello maggiore, di anziano, di padre: che 1<:glinon è più soltanto il mio figliolo prediletto. L'uomo di parte, l'assertore nobile ed alto di un'idea nobilissima, quegli che fu,. per noi socialisti, tutto iu una volta, il filosofo, il finanziere, l'oratore, l'organizzatore, il commesso viaggiatore, l'animatore sovratutto, il pensiero insomma e l'azione congiunti - anche l'azione più umile che altri sdegnava - l'unico, l'insostituibile; colui che, come già Leonida Bissolati pel Cremm,ese, travolto dalla sublime follia dell'amore de' suoi contadini, del Auo proletariato polesano, per esso aveva rinunziato indifferente agli agi e alla tranquillità della vita, alla sed~zione degli studi cari in cui più eccelleva, e della sua giovinezza poteva dire col poeta della Versilia: e tuttu ciò che facile allo,· prometton gli anni, io 'l dieài per un impeto lacrimoso di affanni, pel' 1111 amplesso aereo in faccia a l'aV'Venir; e per questa sua passione divorante, gelosa, era l'esule in Patria, il bandito dalla sua terra, il. maledetto dei paràssiti de la sua terra, il profugo eterno, sempre presente soltanto dove l'ora del periglio battesse la diana; quest'uomo, qne- .sta figura cosi staccata e viva su lo sfondo verde e bigio d questo singolare paesaggio politico, non sparisce, no, non scolora - ma si riaffaccia oggi in troppo più ampia cornice. 11simbolo e la Nemesi. Quello, che era. cosa nostra, è divenuto anche la cosa vostra, l'uomo di tutti, l'uomo della storia. E, ingrandito così, quasi è tolto a noi come alla famiglia dolorante - perchè .,. divenuto un simbolo. Il simbolo di un oltrng~io che rinasume ed eterna cento ibl'ot-eca Gino Bianco
e centol mila altri oltraggi, tutti gli oltraggi fatti ad un popolo; la figura che compendia tutti gli altri trucidati e percossi per lo stesso fine, da Di Vaguo a Piccinini, agli infiniti altri oscuri; il simbolo di una stirpe che si riscuote; il simbolo di un passato che si redime, di un' presente che si ridesta, di un avvenire che si annunzia; della immortale democrazia, della indefettibile giustizia sociale, che si rimettono in cammino; dell'Italia che, dopo una parentesi di spaventoso Medio Evo, risale nella luce dell'età moderna, rientra fra le genti civili. Il simbolo e la Némesi: la Némesi augusta, o signori, che è della storia. Cerchi il Magistrato le colpe e le ferocie secondarie e minori; incalzi gli esecutori codardi e i mandanti immediati: còmpito anche questo altamente rispettabile e necessario. Frughi e tenti di sventare la congiura degli intrighi, di snodare il groviglio dei silenzi comprati o ricattati le mendicate omertà, e il tagliaborse che si annida nell'assassino. Tutta questa è la cronaca. La Némesi vola più alto. Essa addita il gra.nde mandato; il mandato che erompe da più anni di violenze volute, di violenze inanellate alla frode, di consenso cerèato ed irriso; dal sarcasmo di una pacificazione, proclamata a parole e impedita e violentata nei fatti; dall'incitamento perenne alla soppressione del pensiero libero e di chiunque lo incarni,- la quale è soppressione del-·· la vita, della Patria, della civiltà. Addita il , mandatò che scese dall'istrionismo bifronte, che adesca insieme e minac- ·cia, che offre il ramo d'olivo ed affila nell'ombra i pugnali. Addita. il mandato che sali dalle viltà incommensurabili, dalle fughe abbiette, dagli obliqui lì.ancheggiamenti, dai silenzi complici, dalla corruzione demagogica esercitata su anime semplici, -ta:lvolta generose ed eroiche, persino di combattenti insigni ed oscuri, i quali in buona fede banno creduto che un 1 Bibllotecç1 Gino Bianco
7 •regime di minaccia e di prepotenza potesse essere ricostrut- -tore, che la più immonda curée potesMe germogliare la rige- •nerazione del Paese, cllfl gli E>rror1e le colpe fugaci di una massa illusa (e non cerchiamo illusa da chi; e non doman- •diamoci se veramente esistano le colpe di un popolo) doves- •sero P.spiarsi, non col richiamo severo alla ragione, ma con la catena dei delitti, con la tregenda delle sopraffazioni eser- •citate su qnel popolo; col dileggio di ogni umana dignità; -con la tragedia del terrore, accoppiata alla coreografia di ve• tusti trionfi mal redivivi. Lo credettero in buona fede; alcuni (sempre più radi) Io credono ancora. Una leggenda dispersa. Ma per poco, ormai. L'oscena leggenda è sfatata. Giacomo Matteotti "l'ha dispersa; l'ha dispersa per sempre. L'edificio dell'iniquità e dell'ipocrisia crolla da ogni parte. Ah! sl. I masnadieri avevano mirato giusto, sopprimendo il nostro migliore. Mirando al suo cuore, sapevano di mirare al nostro cuore. Ma ignoravano la sanzione inesorabile •che fu sempre nelll" vicende del mondo. Ignoravano - fn confessato ·_ che il delitto era sopratutto un. errore. Che la vittima sarebbe stata il giustiziere. Che la coscienza di un popolo, che ha millenn, di storia e di gloria, si assopisce, si comprime, ma non si spegne. Che i morti non pesano soltanto, ma sopravvh-ono. Giacomo Matteotti vince morendo e ci accompagna e ci g,lida. S(I commemorazione è questa, se questo è un lugubre rito, non è-l'epicedio sul suo tumulo ignorato, non è la riconsacrnz'one di una salma che non· può riappàriré é che più· è presente <J1rn.ntopi,ì è nssente e cebtn. 1 lioteèa Gino Bianco
·Ladichiarazione delle·Opposizi / Si leva quindi a variare /'on. Tupini, destinato dalle opposizioni per leggere il testo della dichiarazione concordata; anch'egli ha la voce grave e commossa. "L'Assemblea delle Opposizioni, riq.nita in Montecitorio il '27 giu- ~ 1~; . . invia il suo commosso saluto alla memoria di Giacomo Matteotti · barbaramente trucidak>, che, oltre le differe1ize di parte, è divenuto nel suo tragico sacrificio il simbolo delle idealità di libertà e di ordine civile per il culto delle quali fu vilmente soppresso; e afferma anzitutto il comune proposito - al disopra delle diverse concezioni politiche - di compiere ogni sforzo aftinchè tali ideali· tà siano rapidamente e completamente realizìate ed il sacrificio di questa ultima vittima e la indignazione del Paese, riunilicato nel .cordoglio, non siano stati invano: e l'Italia riabbia la sua pace è la reconda concordia civile. Lo spaventoso carattere del misfatto, diverso dalla generalità dei ' delitti politici 1 perchè tramato da una congiura annidata all'ombra degli stessi poteri dello Stato, ha scosso la coscienza pubblica. come la ri 4 velazione di una mentalità e di un sistema politico éhe i più non avrebbero riputato possibili in Italia nel secolo presente e che erano rimasti finora velati ·dalla atmosfera di intimidazione che pesava sul Paese. Ma oggi nessuno più in buona fede può .staccare questa ultima pift tremenda espressione dell'odio di parte da una somma di mnnif':'stazioni ed atteggiamenti di governo, di partito 1 di stampa, !spirati sistema·• ticamente alla violenza ed alla denunz!a degli avversari politici,; e da un insieme di azioni individuali o collettive, tutte dirette ad ottenere dal 4 la soggezione del Paese quel consenso che tali metodi di partito e~di governo sempre più ~llontanavano. Biblioteca Gino Bianco
11 Di qui la insistente esaltazione di uno spirito fazioso, la giustifi'" cazione della violenza nelle competizioni politiche, la pressione esercì• tata contro i lavoratori. e le loro organiizazioni economiche e sindacali, la intimidazione iraconda agli avversari cui era "generosità,, risparmiare la vita, la minacciosa riaffermazione della E>fficienzaoffensiva della Milizia; di qui la ostentata volontà di mantenere il potere con qualunque mezzo, Ja impunità dell'illegalismo solo talvolta deplorato a fior di labbra, più spesso incoraggiato, mai risolutamente ed adeguatamen• te perseguito: gli ·oppositori ufficialmente proclamati "nemici,, e con· tro di essi bandito come legittimo un trattamento da nemici; nessuna voce levata a .deplorare, nessuna misura concretata a colpire azioni delittuose ·palesemente ~ompinte contro uomini ed istituzioni avversarie. Ora, alla luce degli accertamenti giudiziari, iniziati sotto la pres~ s-ione dell'opinioue pubblica, contro la evidente rilutta11za delle autori· tà di polizia, si è rivelata l'esistenza di una organizzazione chiamata, al di fuori della legge, alla eseeuzioue di condanne contro gli oppositori politici; ed una tale organizzazione si trova che è innestata nello 1 stesso organismo di Governo e diretta da persone di fiducia del Capo di questo. Ed emergono altresl i chiari indizi di un vasto intrecciarsi della corruzione e dell'affarismo inquinaD.te la cosa pubblica e il co· stitu~rsi di nefaste solidarietà dirette a sostenere comunque le posizioni di vantaggio e di potenza audacemente conquistate. Dinanzi a queste risultanze oggettive, l'Assemblea ha .chiara co· scienza di non obbedire a preoccupazioni di parte ma di serVire ai supremi interessi· del Paese quando con spirito di verità afferma - al di fuori della indagine giudiziaria sui fatti ioncreti - la impossibilità logica e morale di scindere, in confronto di essi e delle loro origini prossime e remote, la l'Psponsabilità politica del Governo, la quale, ol· tre a tutto, disrende anche dalla solidarietà concessa e mantenuta, con avvertimenti di amici ed ammonimenti di avversari, a collaboratori oggi rivelatisi mandanti dell'ignobile misfatto; e dalla norma costituzionale che fa del Presidente del Consiglio il responsabile dinanzi al Parlamento ed al Paese dell'opera dei suoi collaboratori. Necessariamente le circostanze del deljtto consumato sopra un deputato, a Camera aperta, per l'intuitiva ragione dei suoi legittimi atti e parole in Parlamento rendono impossibile alle Opposizioni, finchè du• rino le circostanze presenti la partecipazione ai lav ,ri della Camera. Indi il Governo 1 rinviata la Camera, convoca a parte la maggioranza da esso stesso prescelta e le Opposizioni si riuniscono per proprio con· to: espressioni di una crisi profonda che non si risana Co1lopportunistici provvedimenti. E, mentre tuttavia perdura il tono di millaccia di capi e di gior• nali autorizzati 1 col quale si vuol limitare la stessa indagine della giustizia e persuadere il popolo italiano a piegarsi a~cora sotl o la umiliante fatalità di violenza che si è abbattuta~ su11a ·sua vita,~il Governo ., iblioteca Gino Bianco
12 prospetta; per l'avvenire una sua opera di normalizzazione. M~ alla isincerit~ ed a11a concreta efficacia di tale opera le Opposizioni non possono accordare fiducia, poichè i propositi, lungi dal tradursi in prov- . vedimenti risolutivi, che tolgano ad un partito il privilegio intollerabile di difendere a mano armata contro gli altri la propria volontà politica, son contraddetti, nell'atto stesso in cui sono formulati, dalla confessata convenienza di mantenere tale privilegio per esclusivo vantaggio di parte; e perchè permane il convincimento che le ragioni profonde della ~ituazione che ~i è venuta determinando sono intimamente legate a tutto l'indirizzo di politica interna seguita dal Governo. Onde l'Assemblea : dichiara solennemente che indifferibile. p~emessa della pacificazione del Paese è la restaurazione delJ!ordine giuridico e politico inlrantOi e che tale restaurazione non è effettuabile se non per opera di un Go,erno - alla cui composizione le Opposizioni non possono che rimanere estranee - il quale voglia e possa provvedere ·nel più breve tempo: , . 1.) alla abolizione di ogni milizia di parte, perchè la tutela della legge, la sicurezza dei cittadini, e la dife·sa delle loro libertà fondamentali debbono essere affidate unicamente ag1i organi dello Statoj 2.) alla repressione inesorabile di ogni illegalismo ed alla reintegrazione assoluta, nei confronti di tutt.i, della autorità della legge~ che è la stessa autorllà dello Stato. · Sofo siffatti provvedimenti, congiunti ad un'azione generale di Governo equa ed imparziale, che rispetti i diritti della missione necessaria e legittima delle Opposizioni, cancellando ogni distinzione fra,- tricida tra ]a nazihn~ e la così detta antinazione possono rimuove.1e }e cause del1a crisi, ristabilendo le condizioni indispensabili al pieno, Jibero e dignitoso esercizio del mandato parlamentare, e restituire all'Italia, che si giova della molteplicità e avversità di pensieri,· di azione, d'interessi- dei partiti e delle classi, Hberamente con!luenti al suo progresso materiale e morale, la paoe che essa Vl~ole: la~_pace nella lib,,rtà e nellafgiustizia'.nLa :dichiaraziQne letta dall'on. :Tupini !è sottolineata nei punti più significa/ivi da approvazioni. Viene quindi messa ai voti ed è approvata alla unanimità. Cosi ha termine l'adunanza delle Opposizioni che nella sua brevità e nella sua semplicità ha assunto un carattere profondamente solenne e suggestivo. Biblioteca Gino Bianco
l' ULTll10 DISCORSO DEL-11ARTIRE (Camera dei Deputati, 30 maggio 1924). PRESIDENTE, Ha chiesto _di ,parlare l'onorevole Matteotti. Ne ha facoltà. "CONTESTIAMO in tronco LA VALIDITA' DEI VOTI DELLA MAGGIORANZA.... ,, MATTEOTTI : Noi abbiamo avuto dà parte detia Giunta delle elezioni la 'proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa Assemblea, all'infuori credo dei componenti la Giunta defleelezioni, saprebbe ridire l'elenco dei nomi letti per la con-· valida, nessuno, nè della Camera, nè dellle tribune della Stampa. ( Vive interruzioni alla destra e _al centro). LUPI: E' passato il tempo in cui ~i parlava per le tribune! · MATTEOTTl : Cer_to la pubblicità è per voi un 'tstitul ziòne ·dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori - Interzioni a:la destra e al centro). é1blimeca Gino Bianco
14 Comunque, dicevo, in .questo momento non esiste da parte dell'Assemblea una conoscenza esatta dell'oggetto sul quale si delibera. Soltanto per quei pochisimi nomi che abbiamo potuto afferare alla iettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza. Or contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmeille ha ottenuto una votazione dì quattro milioni e tanti voti... (Interruzioni). Voci al centro : Ed anche più! MATTEOTTI: ... cotesta lista non li ha ottenuti, di fatto ·e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (Rumori -'Proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente siano. di quei capilista che reste- • rebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza si aplicasse la proporzionaile pura in ogni circoscrizione. Ma poichè nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la_validità della elezione della .maggioranza. (Rumori vivissimi). · Vorrei pregare almeno i colleghi suNa elezione dei quali oggi si giudica. di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto. ( Vivi commenti - Proteste - Interruzioni alla destra e al centro). MARAVIGLIA: In contestazione non c'è nessuno, diversamente si asterrebbe! MATTEOTTI: Noi contestiamo ... MARAVIGLIA: Allora contestate voi! MATTEOTTI: Certo sarebbe mariaviglia se conte- -stasse lei ! L'elezione. secondo noi, è essenzialmente non vialida e aggiungiamo che non è vailida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta espii- ,Biblioteca Gino Bianco
I I I \ citamente dal Governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta !!agli oratori fascisti in tutti i co- •mizii, che'- le elezioni_ non avevano che un valore assai relativo, in qlli3.nto che ·il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replicatament(;) - avrebbe mantenuto il potere con. la forza, anche se... ( Vivaci interru~ioni a destra ., al centro - Movimenti dell'onorevole Presidente del Corsiglio). Voci a destra: Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra! (Applausi alla des•ra e al centro; ·"NESSUN ELETTORE ITALIANO SI E' TROVATO LIBERO .... ,, MATTEOTTI : Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... (Rumori, proteste e interruzioni a destra). Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito ... MARAVIGLIA: Hanno votato otto milioni di italiani! MATTEOTTI : ... se cioè egli approvava o non approvava · la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perchè ciascun cittadino sapeva a priori che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c'era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annul'lato il suo· voto e il suo responso. (_Rumori e interruzioni a destra). Una voce a destra: E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze? • FARINACCI: Potevate fare la rivoluzione! MARAVIGLIA: Sarebbero stati due milioni di eroi! MATTEOTTI : A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata ... (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di « Viva la Milizia n). 81b1ioteca Gino Bianco
I Voci a destra: Vi scotta la Milizia! , MATTEOTTl : ... esiste una milizia armata ... (Interruzioni a destra - Rumori prolungati). Voci: Basta! Basta! · PRESIDENTE: Onorevole Matteotti, si attenga all'argomento. MATTEOTTI: Onorevole Presidente, forse ella non !l"Il'intende:•ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata... (Interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato ·scopo: di sostenere un determinato I capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell'Esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra). Voci a destra : E •le guardie rosse? MATTEOTTI: Vi è una milizia armata composta di cittadini di un solo Partrto, ha quale ha il compito dichiarato di sos·tenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse (Commenti). In aggiunta e in particolare· ... (Interruzioni) mentre per la legge eléttorale la milizia avr~bbe dovuto astenersi, essendo in funzioni o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l'Italia specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenzia di militi nazionali in gran· numero... (Interruzioni - Rumori). FARINACCI: Erano i balilla! MATTEOTTI : E' vero, onorevole Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all'estrema sinistra -· Rumori a destra e al centro). Voce al centro : Hanno votato i disertori per voi ! GONZALES : Spirito denaturato e rettificato! MATTEOTTI: Dicevo dunque che, mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzioni) gli elenchi degli obbligati alla astensione depositati presso i Comun.i, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l 'illusione dell'osservanza di una legge apertamente violata, conBiblioteca Gino Bianco
17 forme lo stesso pensiero espr~so dal !--residente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori). A parte questo argomento· del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso, e del fatto di una milizia a disposizione ·di un Partito che impedisce all'inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l'ultima elezione in Italia,. c'è poi una serie _di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni - Commenti). Voci a destra: Perchè avete paura! Perchè scappate! MATTEOTTI: Forse al Messico si usano fa;e le eiezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltE''ie. ( Vivi .-umori - 11/crrwin•!i - App-,-1,,ni,wi all'e- ;tremc sinistra _. E chiedo scusa al Messico se non è vero. (Rumori · prolungati). I fatti cui accenno si possono riassumere secondo · i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede... \lnterrnzioni - Rumori). Dicevo che il primo momento elettorale è quello per il quale ogni Partito pr~senta con 300 o 500... (Interruzioni - Rumori). GRECO: E' ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento! · MATTEOTTI : E allora sciogliete il Parlamento! GRECO : Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere rispettati. MATTEOTTI : Ciascun Partito doveva secondo la legge elettorale. presentare la propria lista di candidati ... ( Vivi rumori). MARAVIGLIA: Ma parli sulla proposta d~ll'on. Presutti. MATTEOTTI: Richiami dunquè lei all'ordine il Presidente! Btb, oteca G,no Bianco
18 "IN SEI CIRCOSCRIZIONI LE FORMALITÀ NOTARIU FURONO IMPEDITE CON LA VIOLENZA .... ,, La presentazione delle liste - dicevo - deve avvenir<; in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle ci.nquecento·' firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sei circoscrizioniì su quindici ,le operazioni° nctarili che s·i compiono privatamente nello studio di un notaro, fuori della vista pubblica e di quelle. che voi chiamate " provocazioni "• sono state impedite con violenza. (Rumori i,iyissimi). ,BASTIANINI : Questo lo dice lei! Voci dalla destra : Non è vero ! Non è vero! . MATTEOTTI: Volete i singoli fatti? Eccoli: ad lgle- _ sias il collega Corsi stava raccogliendo le .trecento firme e· la sua casa è stata circondata ... (Rumori). MARAVIGLIA: Non è vero. Lo inventa lei in que- · Sto momento. FARINACCI: Va a finire che faremo sul serio quelloche non abbiamo fatto ! MATTEOTTI : Fareste il vostro mestiere! LUSSU: E' la verità! E' la verità! MATTEOTTI: A Melfi ... (Rum.ori vivissimi - interruzioni). A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza. (Rumori). In Puglia fu bastonato perfino un· notaio. (Rumori vivissimi). ALDI-MAI: Ma questo nei ricorsi non c'è,! In ne~- suno dei ricorsi! Ho visto io gli atti delle Puglie e in nessuno dei ricorsi è accennato il fatto di cui parla l 'onorev0Ie · Matteotti. FARINACCI: Vi faremo cambiare sistema! E dire ·che sono quelli che vogliono la noqn,alizzazione ! MATTEOTTI: A Genova (rumori vivissimi) fogli Biblioteca Gino Bianco
19 con le firme già raccolte furor.o fOrtati via dal tavolo su cui erano stati firmati! Voci : Perchè erano falsi ! MATTEOTTI: Se erano falsi dovevate denunciarli ai magistrati ! FARINACCI: Perchè non avete fatto i reclami alla Giunta delle elezioni? MATTEOTTI: Ci sono. Una voce dal banco delle Commissioni: No, non ci sono li inventa lei. PRESIDENTE: La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza\ I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui. 'MATTEOTTI : Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c'è offesa, non c'è ingiuria per nessuno in ciò che. dico: é'è una descrizione di fatti. · TERUZZI : Che non esistono! MATTEOTTI: Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di que.sti fatti pon sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determina i fatti stessi~ ma impediscono spesso volte la denuncia e il reclamo, formale. Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatl!_mente per- , cosse e messe quindi nella impossibilità di confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da ·questa 'Camera l'annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrare le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni ilBibI1oteca Gino Bianco ...____
20 lecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio process() ::"'"?.~~ ;'.!:-:!":~ ~-\-~vaiJU anestato ii vero o firmato i 'documenti ! In seguito al processò fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori - Interruzioni). Voce a destra: ,Lo ·provi. ·MATTEOTTI: La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto. · Ed è per que_sto, onorevoli colleghi, che noi spesso •siamo costretti a portare in questa Camera l'eco di quelle proteste che altrimenti nel paese non possono avere alcuna altra voce ed espressione. (Applausi all'estrema sinistra). In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e, come si potè, con nuove firme in altre Provincie. A Reggio Calabria, per esempio, a·bbiamo dovuto provvedere con nuove firrue, per supplire quelle che in. Basilicata erano state impedite. Una voce dal banco della Giunta: Dove furono impedite? MATTEOTTI: A Melfi, a Iglesias, in Pu~lia ... devo ripf'tere? (Interruzioni - Rumori). "Al CANDIDATI NON FU LASCIATA NESSUNA LIBERTÀ DI ESPORRE IL PROPRIO PENSIERO .... " Presupposto essenziale di .ogni elezione è ·che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre in contraddittorio con il programma del governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da. per tutto. questo non fu possibile . . Una voce: Non è vero! Parli !'on. Mazzoni. · (Rumori). · · MATTEOTTI : Su ottomila Comuni italiani e su mille candidati delle minoranze la possibilità è stati ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là ove il partito domiBiblioteca Gino Bianco
l 2L nante ha consentito per alcune ragioni particolari o di luogc> o di perso11a. (J nterruzioni, rumori). Volete i fatti r La Camera ricorderà l'incidente occorso al collega Gonzales. TERUZZl : Noi ci ricordiamo del 1919 quando buttavate gli ·ufficiali nel Naviglio, lo, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla jesta ! MATTEOTTI: Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci ahre elezioni, eb<bene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possia dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919. Voci: Non è vero i Non è vero! FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno: Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi! ,MATTEOTTI : Lei dice il falso! . (lnterr11zioni - Rumori). Il fatto è semplicemente questo, che l'on. Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero, sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare. (Rumori - Jnte·rruzioni). FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno: Non è·. così! MATTEOTTI: Porterò i giornali vostri che lo attestano. FINZI, sottosegretario di Stato per l'Interno: Lo domandi all'on. Merlin che è il più vicino a lei! L'on. Merlin cristianamente deporrà. MATTEOTTI : L'on. Meri in ha· avuto numerosi contraddittori con me. e nessuno fu impedito o stroncato. Malasciamo stare il ·passaio. Non dovevate voi essere i· rinnovatori del costume italiano, non dovevate voi essere coBib 1mecaGino Bianco
22 loro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori) e, signori che mi interrompete, anche qui nell'assemblea? (Rumori a destra). TERUZZI: E' ora di finirla con queste falsità. MATTEOTTI : L'inizio della campagna elettorale del l 924 avvenne dunque a Genova con una conferenza privata e per inviti da parte dell'on. Gonzales. Orbene prima .ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia· di bastonate impedirono all'oratore di .aprire nemmem:r la ,bocca. (Rumori - Interruzioni - Apostrofi). Una voce: Non è vero, non fu impedito niente. (Rumori). MATTEOTTI: Allora rettifico! Se, !'on. Gonzales dovette passare otto giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori - Interruzioni). L'onorevole Gonzales che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato ! (Si ride - Interruzioni). A Napoli doveva parlare... (Rumori vivissimi - Scambio di apostrofi fr-a alcuni deputati che siedono all'estrema sinistra). · PRESIDENTE: Onorevoli colleghi, io deploro quello -che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti prosegua, sia breve e ·concluda. MATTEOTTI: l'Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito ... Voci: Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti! GONZALES: I fatti non sono imprQvvisati ! XRumori). MATTEOTTI: Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di espo- -sizione domando il compatimento dell'Assemblea... (Rizmori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza <ingiurie possano sollevare urla e ruinori. Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nes-• Biblioteca Gino Bianco
23suna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavoal fatto dell 'on. Gonzales, accennavo al fatto deil 'on. Bentini a Napoli, aiia conferenza che doveva tenere il capo· dell'opposizione costituzionale, !'on. Amendola e che fil impedita ... (Ohi oh! - rumori). Voci a destra: Ma che costituzionale! Sovversivo come voi ! Siete d'accordo tutti! MATTEOTTI: Vuol dire dunque che il termine sovversivo ha molta elasticità! GRECO: chiedo di parlare sulle affeìmazioni deil'ono-· revole Matteotti. MATTEOTTI: -L'on. Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza per la mobilitazione, documentiata, da parte di comandanti di Corpi armati i quali intervennero nella città ... PRESUTTI : Dica bande armate, non Corpi armati! MATTEOTTI : Bande armate. le quali impedirono lz. pubblica e libera conferenw .. (Rum.ori). Del resto, noi, ci siamo trovati in queste condizioni : su I00 dei nostri cancl:dati circa 60 non potevano circolare · liberamente nella· loro circoscrizione! Voci di destra: Per paura! Per paura! (Rumori - Comm:enti). FARINACCI: Vi abbiamo invitati telegraficamente!" MATTEOTTI : Non credevamo che le elezioni dovessern svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell'avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! (Rumori). Che non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio noi chiedemmo che ad esso solo glf avversari fossero presenti e nessuno dei nostri : perchè, al-· trimenti voi sapete come è vostro costume dire che « qualcuno di noi ha provocato » e come « in seguito a provocazioni » i fascisti « dovettero » legittimamente ritorcere hr offesa picchiando su tutta la linea! (Interruzioni). B,:Jliotec Gino Bianco
24 Voci di destra: L'avete studiato bene! PEDRAZZI : Come siete pratici di queste cose voi! PRESIDENTE: Onorevole Pedrazzi ! "' ... ED ERANO IIÌELL'IMPOS~IBILITÀ DI CIRCOLARE NELLE LORO CIRCOSCRIZIONI, E MOLTI DI ESSI DI - RISIEDERE. NELLE LORO STESSE ABITAZIONI .... ., MATTEOTTI: Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibiliti! di circolare nelle loro circoscrizioni! Voce a destra,, Avevano paura! TURATI Filippo: Paura! Sì, pàura ! come nella Sila, quando c'erano i briganti, avevano paura! (Vivi rumori a. .destra - Approvazioni a sinistra). Una voce: Lei ha tenuto il cont-raddittorio con me ed è stato rispettato! TURATi Filippo: Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! ( Applausi a sinistra - Rumori a destra). PRESIDENTÈ : Concluda, onorevole Matteotti. Non provichi incidenti ! •. MATTEOTTI: Io protesto! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare· incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni all'estrema. sinistra - Rumori prolungati). PRESIDENTE: Ha finito? Allora ha facoltà di parlar. !'on. Rossi. .. MATTEOTTI : Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare!· Io non ho offeso nessuno! Riferisco soitanto dei faiti ! Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolun@ti' - Conversazioni). · CASERTANO: presidente della Giunta delle elezioni: -chiedo di parlare. PRESIDENTE: Ha facoltà di partare l'on. Presidente Bib11otecaGino Bianco
25· della Giunta deÙe elezioni. C'è una proposta di rinvio degli atri alla Giunta ... MATTEOTTJ : Onorevole presidente! PRESIDENTE: On. Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente. MATTEOTTI : Io chiedo di parlare non prudentemente nè imprudentemente ma parlamenllarmente. · PRESIDENTE: Parli, parli. MATTEOTTI: I candidati non avevano libera circolazione... (Rumori - Inte1'.ruzioni). PRESIDENTE: Facciano svlenzio! Lascino parlare! Voci: Lasciatelo parlare! · MATTEOTTI : Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse .città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettar<'ll0 la candidatura, perchè sapevano che accettare la candidatura voleva·-dire non aver più lavoro l'indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare aill'estero. (C0mmenfi). Una voce: Erano disoccupati! MATTEOTTI: No, lavorano tutti e solo non lavorano - quando voi li boicottate. Voci da destra: E quando li boicottavate voi? FARINACCI : Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco ! MATTEOTTI: Uno dei candidati, !'on. Piccinini, al quale mando a nome del mio Gruppo un saluto ... (Rumori). Voci : E Berta? Berta ! MATTEOTTI : . . . conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del pror,-io Partito. Fu assassinato nella sua - casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo ali 'indo-' m·ani. (Rumori). · · Ma i candidati - voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi - i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono nrendere tutto quello che è nella lotta Biblioteca Gino Bianco
:26 che oggi imperversa. Io accenno soltanto, non per doman- -dare nulla, ma perchè anche questo è un fatto concernente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni , .all'estrema sinistra). "IL RAPPRESENTANTE DELLA MINORANZA NON POTE' PRESENZIARE LE OPERAZIONI .... " Un'altra delle garanzie più· importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che nella massima parte ·dei oasi, sia per disposizione ·di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi -: anche in °seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunaii imposti dal Governo e dal Partito dominante risultarono composti quasi totalmente di aderenti al Partito -domioonte. . Quindi l'unica garanzia possibile, l'ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a man- -<,are. Infatti nel 90 per cento, e credo in qualche regione · . fino al I00 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e .il rappresentante della· lista di minoranza non potè pre- ·seniiare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi ,città e in qualche rara Provincia. esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato di controllare -dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il fatto non qccorre nuovo reclamo e · documento. Basta che la iunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante çli lista. Veniva così a mancare l'unico controllo, l'unica garanzia, sopra la ·quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta lefalità. Bibl1otec;:aGino Bianco
"IN QUEI LUOGHI DOVE FU CONCESSA LA LIBERTÀ LE MINORANZE PREVALSERO,,. 27 Noi possiamo riconosc:ere che in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche Provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma uuesta concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo - e l'onorevole Farinacci, -che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere - lu <lata ad uno scopo evidente : dimostrare nei centri più controllati dall'opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c'è stata. Ma strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove tu concessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le mi-• noranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi; da superare la maggioranza - con questa conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo 1~ elezioni. E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luogM, dove le elezioni diedero risultati soddisfacenti in· confronto della lista fascista.· Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonatura .alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni... ( Vivissimi rumori al centro· e a destra). · Una voce a destra; Ricordatevi delle devastaii0ni dd comunisti! MATTEOTTI: Onoreyoli colleglji, ad un comunista, potrebbe essere lecito, secondo voi _di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, nè ai fascisti, come voi vi vantate. ' Si sono avuti,' dicevo, danni per parecchi milioni, tanto· che persino un alto personaggio che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mand~ndo la sua adeguata protesta e il soccorso economico. 11òoteca G;noll;a~co
28 LE TRE MANIERE DI VOTAZIONE E LA "REGOLA DEL TRE,, , In che mooo si votava? La votazi one avvenne in tre maniere: l'Italia è una, ma ha ancora diversi çostumi. Nella ·valle del Po, in Toscana e in· altre regioni che furono citate all'ordine del giorno dal presidente del Consiglio per l'atto di fedeltà che diedero a l Governo fascista, e nelle· quali i contadini erano stati p rima organizzati dal Partito socialista o dal i"<1rtitopopolare , gli elettori votavano sotto controllo del Partito fascista, con la « regola del tre ». Ciò fu dichiarato e apertamente inse gnato,· persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna : i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tr e numeri o tre nomi, secondo i luoghi. (lnterruzioni)- variamente alternati, in ma• niera che tutte le combinazioni, cioè t utti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potesser o essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro v oto. -In moltissime Province, a cominciare dalla mia, dalla Provincia di Rovigo, questo metodo r isuliò eccellente. FINZI, sottosegretario di Stato per l'Intern o: evidentem1;nte lei non c'era! questo met odo non· fu usato I · MATTEOTTI : Onorevole 'Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implichamente a deplorare il metodo che è stato usato. FINZ~, sottosegretario di Stato per l'Interno: Lo provi! MATTEOTT! · In queste regioni tutti gli elettori. .. CIARLANTINI : Lei ha un trattato; pe rchè non lo pub• blica? • M-ATTEOTTI : ·Lo puhblicherò quando mi si assicureri'l che le tipografie del Regno sorio indip endenti e sicure. (Vivissimi rumori al centro e a destra); perchè come tutti sanno. anche durante le elezioni, i nostri o puscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie d evastate o diffidate di pubbli~are le nostre cose. !Rumorfl . .Biblioteca Gino Bianco
29 Le regola del 3, cui· prima accennavo, diede modo al Partito dominante, di controllare personalménte ciascun elettore. ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boi_cottaggiodal lavoro e con le percosse. (Rumori). Voci: No! No! MATTEOTTI: Nella massima parte dei casi ·però non vi fu bisogno delle sanzioni, perchè i poveri contadini sapevano inutitle ogni resistenza e dovevano subi,re la legge del più forte, la legg~ del 'padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o del Fascio. ( Vivi rumori - Interruzioni). . SUARDO: L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentJlnt_e; insulta il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dall'aula. ( Rpmori - Commenti-). La mia città in ginocchio ha inneggiato al duce Mussolini; sfido l'onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono questa aula. (Applausi - Rumori - Commenti). TERUZZI: L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. (Rumori all'estrema sinistra) . .PRESIDENTE : Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, ' concluda·! MATTEOTTI: lo posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i ·certificati elettorali. metodo che in realtà erano stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che ·dall'Italia fascista ha avuto l'onore di essere allargato a larghissime zone del Meridionale-; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero. i certiHcati furono ràccolti e afJìdati a gruppi di :individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni s'i !presentarono a-J seggi e votarono a nome di qualcuno che aveva compiuto 1blJteca Gmo Bianco
30 i 60 anni. (Commenti). Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma ·autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo. TORRE Edoardo': Basta, la finisca! (Rumori - Commenti). Che cosa stiam<;>a fare qui? Dobbiamo to llerare che ci insulti'? (Rumori - Alcuni· deputati scendono nell'emi-· ciclo). PRESIDENTE: Onorevoli deputati, li invi to alla calma, sgombrino· l'emiciclo! TORRE Edo~rdo: Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! ( Commenti ·_ Rumori). ,, Voci: Vada in Russia! PRESIDENTE : Facciano silenzio! E lei , onorevole Matteotti, concluda! MATTEOTTI : Coloro che ebbero_ la ventur a di votare e di raggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, in moltissimi Comuni specialmente della campag na, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i vo ti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e ver ificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe tr ovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle sc hede tutti dalla stessa mano, così come aìtri voti di lista furono cancellati o addirittura letti al contrario. Non vogfio dilungarmi a descrivere i molti a:t~i sistemi impiegati per impedire la libera espressiqn e della volontà . popolar.e. Il fatto- è che• solo una piccola minoranza d,i cittadini ha potuto esprimere liberamente il su o voto : anzi noi abbiamo potuto avere il nostro voto il più delle volte quasi esclusivamente da coloro che non potevano essere sospettati, di esser!! socialisti. 1 nostri furono impediti dalla violenza; mentre riu•cirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute sociali~ti, si sono sottratte al controllo e han no esercitato il. loro diritto liberamente. A oueste nuove forze che manifestano la rea zione della Biblioteca Gino Bianco
31 nuova Italia contro la oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostre ringraziamento. (Applausi all'estrema si- .nistra - Rumori dalle altre parti della Camera). Per tutte queste ragioni, e per le al!re che di fronte ~Ile vostre rumorose sollecitazioni rinuncio a svolgere, ma che voi ben conoscete pe.rchè ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno (flumori). .. per queste ragioni noi domandiamo l'annullamento in blocco d'!l!a ait:zione di maggioranza. Voci alla destra: Accettiamo! ( Vtvi applausi a destra .e al centro). "LA GIUNTA INVEST_!_GHI" MATTEOTTI: Riconosciamo che i ricorsi non potevano, per la stessa esistenza del i:egime di violenza, essere documentati. Ma è appunto una investigazione che solo la Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe -compiere, investigando. da per tutto, in ogni documento, luogo per luogo . Noi domandiamo c!Ìe sia compiuto tale esame, domandiamo che essa investighi sui metodi usati in quasi tutta l'Italia. · • E' un dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popolare. Noi sentiamo tutto il male che all'Italia apporta il sistema della violenza: abbiamo lungamente scon1at6 anche noi pur minori e occasionali eccessi dei nostri. Ma appunto ·per ciò noi domandiamo alla maggioranza che essa ritorni all'osservanza del diritto. (Rumori - Interruzioni - Apostrofi dal centro). Voi che oggi avete in mano il potere e lo forza, voi che vantate la vostra potenza. dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di fare osservare la legge da pi:rte di tutti. (Tnterruzioni a destra). Voci a destra : E la rivoluzione dov'è? Bib·ioteca Gir 8,a 1co
32 ··O RISTABILITE L'AUTORITÀ DELLA LEGGE ' O ROVINATE L'INTIMA ESSENZA DELLA NAZIONE,,. MATTEOTTI: Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l'autorità dello Stato e d"ella legge. F atelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, verame nte rovinate quella che è l'intima essenZJa, la ragione mo rale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi,· poichè questo sistema ce rtamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, _hadimostrate;. di saperseli correggere da sè medesimo. (Interruzioni a destra). Noi deploriamo invece che si voglia dimost rare che solo il nostro popolo nel_ mondo non sa reg gersi da, sè e deve essere governato con la forza. Molto d anno avevano fatto le dominazioni straniere. Ma il nostro p opolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l'oper a nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale ma ndiamo il più alto saluto e ~: cdiamo di rivendicarne la di gnità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla ·violenza alla Giunta delle elezioni. ( Applausi a/l'estrema sinistra - ivi rumori). Biblioteca Gino Bianco
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