Carlo Rosselli - Socialismo liberale

trirsene, da Sorel a Mussolini. Convergendo il giorno della dichiarazione di guerra esse diedero in potenza \.~ita al fascismo. L' ·atteggiamento del Partito socialista durante la guerra dettato da u_na forn:iu la infelice « nè sabotare, nè consentire» conferma l'incertezza e lo spirito di • compromesso di c'ui era animato. La g1:(erra trascinò con1e una valanga l'edificio intellettuale già fragile; la febbre del dopo guerra coi ·suo ciclo vertiginoso di . esperienze era vissuta giorno per giorno secondo una selezione _a rovescio che a,ccumulava le scorie eliminando gli elementi 1nigliori. Accanto ai rari rappresentanti de_lvecchio gruppo dì dirigenti non si intrav., vedeva la minin1a reale energia giovanile. Stanchi si · rip_ercorreva ì vecchi s_olchi presentendo la sconfitta .finale incapaci di uscirne; oggi sono sette anni che non si cammina più e sui campi deserti si inspessisce la zizzania. Le vecchie deboli voci non riescono più a farsi intendere. Sarà necessario alla fine dei conti una rude scossa in teilettuale per sottrarre i socialisti itaJiani dalla loro passività ideologica per costringerli a pensare in un modo autono·mo e a conquista/e i nuovi valori a mezzo di dure prove personali di ricerche di dubbi e dì lotte. I tempi sono maturi, la Chiesa socialista domanda il diritto del libero esame e la fine di tutti i catechismi. • 90 BibliotecaGinoBianco

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