/ l dal socialismo, ma piuttosto alla inca_pacità del partito di ·farsi eco delle sue esigenze. Salvemini affermava la necessità urgente di un _pro- .gramma di _azionf capace di sostituire le lotte per delle ì·iforme essenzialmente ec"onomiche che non interessavano che una categoria ristretta di op~rài, con ~ ·Ja lotfa per una serie di grandi riforme politiche di in teresse generale ( riforme· elettorali, tributarie, doganali, con1unal'i, n1ilita-ri) le sole suscettibili -di creare nel popolo quella coscienza che è la base indispensabile della nascita di una democrazia moderna. Salvemini esagerò spesso la forma delle sue critiçhe t~ finì ·quakhè volta per cadere, gra?ie alla sua passio- -ne del èo~teto·, in t1n problemis1no puro. l\'~a è fùori dubbio che fu lui eh~ con maggiore acume di ogni altro seppe st3:bilire ad un dato momento la diagnosi della -crisi che rodev_a alla base il socialismo italiano. In verità, il socialismo italiano, negli ultin1i ann_) che precedettero la guerra, era, dal punto <li vista intellettuale, cosa morta. Se un estremo stimolo ~C'n:ibrava animarlo, fu senza dubbio que°llo di un 'auto- .distruzione perchè egli giunse a· coalizzare contro di sè tutte _le correnti di gidvani. Tanto e· tanto bene agì che la reazione ·anti-rnarxista finì. per. far causa con1une con la reazion·e anti-democratica, antiparlamentare, che in Italia era complottizzuta. nella-. lotta contro_ Giolitti. Il socialismo· riformista, non rea. lista ma di transazione, fu anche esso -identificato col parl~unentaris1no .decadente. Ese_i-cìtando su questa reazione un'influenza considerevole e traendo da essa il loro vrgorc e la loro gi usti~-cazione, le correnti ri,·oluzionarie come le correnti nazionaliste, dovevano nu- .. 89 BibliotecaGinoP1anco
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