Carlo Rosselli - Socialismo liberale

. . le, a una accettazione cosciente. Fu nei rivoluzionari un fenomeno di ipocrisia e di superficialità, nei rìfor- - misti un fenomeno di debolezza .. L'« élite» socialista usci~a così b1·uscamente dalla tenebra della cospirazione verso il sole delle tribune parla1nentari si sentiva prigioniera. della propaganda ini'ziale e del bisognò- religioso delle folle. Ciascuno si abbandonava con passività al movimento che ormai · si sviluppava secondo leggi. ben differenti da quelle eh~_la 1òttrina aveva codificato; Si costruiron~ tanti « ~.arxismi puri », quante eran'o le tendenze ; ci si battè periodicamente sui testi e si inventarono sagge for- · 1n_ulep-iù o meno. «integraliste>>-, «centriste», « unitariste » per evitare degli scismi e Gombattere le minoranze rivoluzionarie nel _congresso. Q~uesti c0ng'ressi che erano già delle riunioni di forze vive ~d attive . si ridussero sempre più ad. aocademie, in cui si discu- - teva di tutto, meno eh<: dei problemi vitali de_l movimento. \ Dopo il r908, la crisi intellettuale e morale. aveva assunto un carattere ·così allannante da attirare invano l'attenzione di alcuni teorici ·del socialismu italiano. 'furati stE·SSOsi rendeva conto che le forze del partito erano. diminuite di i1nportanza e di nurnt10, che la vita del gruppo si ane~nizzava, che le idee si facevano inc~rte, jl fervore. dei propagandisti_ tiepido, che infine il rilassamento era g~nerale. Si trattava di una paralisi progr~ssiva. Era lo sciopero dei rari cervelli ancora in funzione. La gioventù, vogliamo dire l 'intellighentia, ·tentò tutte le esperienze eccettuata l'esp~rienza socialista che, nella· serra calda di G-iolitti <,embrava intellettualmente finita e priva di passione reale. La. gioventù fu volta a volta crocian~, vociana BibliotecaGino Bianco • •

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