Carlo Rosselli - Socialismo liberale

ciò, c~pita a· volte malgrado ·tutto che··es~J sia·no esa~ gerati ·nel loro pragfI'!atismo. Essi non attendono più dal partito politico l'organizzazione della insurrezione, ·ma pretendo rio inve~e · un'azione organica all' irterno del p<1rlamento e dei . corpi costituiti per la difesa di .un'atrnq.sfera di piena lihertà e per la conquista di una legislazione che pro,- tegga il lavoro. La coscienza progressiva dei limiti dell'azione sindacale, il_con tatto con la realtà econo.- 1nica) 1• abitudine della discussione e de11a responsabilità, l'importanza s~essa dei risultati ottenuti via via e che crea una solidarietà inattesa, S8 pure parziale con l 'ambien_te esterno, tutto concorre a spegnere all'interno del movimento operaio )e facil~lillusioni sul- . la .possibilità e sopratutto sull'opportunità di un rovesciamento improvviso e violento. Dopo la creazione. del movim~nto sindaca le cooperativo e la· conquista delle libertà politiche, il proletariato ·sente sempre più chiaramente che non è più ,·ero che egli abbia tutto da guadagnare e _nulla .da perdere in una catastrofe sociale. Sopr_atutto nei ·paesi più avanzati, ha" coscfenza di essersi assicurato ·uno standard di vita e. un insieme di istituzioni e di. diritti t,he, conservandosi preservano l'organismo soci~le da scosse violente e mantengono stabile il livello di prod utti~ità ed ·il rit1no del progresso. Si trat~a in una parola di· capovolgimento del'la posizione marxista, di quello che gli estremisti chiamano la «degenerazione>> riformista dei sindacati. Ma. è una· degenerazione che dura da più di mezz~ secÒlo,, che si accentua• di· anno in anno,, u.na degenerazione con la quale i più puri sono orn1ai· obbligati a fare i · . ;, conti. 51 BibliotecaGino Bianco

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