Carlo Rosselli - Socialismo liberale

suo tirocinio, intorno al 1900, fu troppo breve. Quanto al suffragio. universale, esso apparve ciò' che in realtà era, un allarga1nento calcolato nelle alte sfere. La regoia secondo la quale si an1a e si difende soltanto ciò per cui si è molto lottato e si son fatti dei sacrifici, ha- avuto la sua prova più tipica nell'esperienza fascista. L'edificio 'liberale crollò come cosa morta al primo urto e le classi lavoratrici assistettero inerti alla neg~zione .dei valori ancora estranei alla loro co~ scienza. Quando oggi Mussolini enun1era .le cifre dei suoi branchi e delle sùe mute e si vanta de_ll'unanimità, del partito unico, della spél;rizione di ogni opposizione sostanziale, di ogni libera iniziativa di mi_noranza .combattiva, in nome di una pretesa rivoluzione da carnevale, non· fa altro in realtà che ricomlnciare i fasti del borbonesimo. , , Non ci lascia neppure la consolazione' di. vedere in lui uno straniero, un padrone in virtù di armate nu~ merose. In: yerità il suo spirito di romagnolo, .fazi~so lq disporrebbe facilmente alla battaglia: ma ~·na battaglia egli non _sa concepirla che sotto la forma di una forza brutale. L"'orgoglio dispotico del dittatore lo ·costringe a reprimere sistematicamente ogni ardore di oppos-izione e di lotta. ì\rialgrado tutto, la sua intransigenza setta-ria serve alla causa della libertà. Col manganell? e le manette, con le sue persecu~ioni raffinate, 1\/I ussolini sta creando in decine- di migliaia di italiani moderni i volontari della libertà. La logica formidabi- ._le degli strumenti di repressione furiosa di cui attual1nente egli _è prigioniero, sta per diventare la nostra 1nigliore alleata. 169 ' BibliotecaGino Bianco

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