Carlo Rosselli - Socialismo liberale

\ riamente adattarsi alle circostanze e a un ·mondo in . . cot;;o di continue vertiginose trasformazioni, . che è• necessario adattarsi· all.'esperienza cqnformandosi- sqltanto a certi solidi 'punti di orientamento. Perchè le indicaz•iorii per il domani non ·potranno che sorgere dall'azione, dall'esperienza liberamente realizzata. L'esperienza della_ gt,1erra e del dopoguerra (l'esperienza russa in particolare) hanno portatg all 'abbandono del vecchio programma céntralizzatqre e collet-_ livista· che facevq dello Stato l' a1nministra(ore universale, il controllore dei diritti della libertà di tutti. Non s1 crede più 1~ome una volta che il semplice fatto dell'espropriazi.one·, il passaggio ~lla collettività del~ le attività .di produz_ione, possa determinare una trasformazione .apocalittica, una· n1oltiplic~zione della produzione e della ricchezza, una di1ni~1uzione del lavoro dhienuto piacevole; liberi infine l' uon10 dalla schiavitù della materia, sopprin1a auto1naticamente le lotte di classe, le guerre, faccia trionfare la fraternità, la giustizia, la pace ... , Per i socialisti colti e preparati ( io direi anche per , l'intera classe dirigente) queste sòno delle favole me~ ravigliose, di cui è meglio non parlare. Tutti yedono .chiaramente i pericoli delle elefa,ntiasi burocratiche della dittatura, dell'annullamento di ogni libertà ·individuale, d~lla n1anèanza di emulazione presso i dirigenti come presso i lavoratori, e ~on accen..,.,niamopoi al problema della felicità. _ · A.ttualmente la tendenza predominante nel campo socialista è favorevole a una linea di corid9tta più che possibile autonoma,· separa,ta; chè si addica ai differenti tipi. di imprese; forf11e municipali, coqperative, sindacali, corporative, trusts, forme miste legate alBiblibtecaGino Bianco

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